PARTITA CHIAVE- Le ambizioni di promozione diretta del Palermo passano dal "Tardini".
serie b
Parma-Palermo è il festival degli ex rosa! Rivali per un giorno ma nemici mai: Faggiano e il divorzio da Zamparini, suggestione Balotelli e rimpianto Zajc…
Al Tardini di Parma il Palermo ritroverà tanti ex che, con alterne fortune, hanno comunque fornito un contributo lodevole di passione e professionalità alla causa rosanero.
A Parma la compagine di Bruno Tedino dovrà dimostrare di essersi definitivamente ritrovata dopo il ciclo nero di febbraio provvidenzialmente interrotto dalla vittoria in rimonta contro l'Ascoli.
Tre punti che hanno lasciato nuovamente intravedere uno spiraglio di luce ad una squadra profondamente scossa da un'inattesa serie di prestazioni e risultati negativi dopo un girone d'andata autorevole e numericamente proficuo culminato nella conquista del titolo di campione di inverno.
Palermo che dopo la sosta invernale ha smarrito condizione fisica e mentale, equilibri e certezze, dilapidando punti preziosi e complicando sensibilmente il cammino verso la promozione.
L'epurazione del direttore sportivo Fabio Lupo designato, suo malgrado, capro espiatorio di una crisi che ha radici profonde e variegate, non rappresenta di certo una soluzione alle criticità emerse sul terreno di gioco.
Adesso tocca a Tedino ed ai calciatori invertire decisamente il trend certificando che il secondo tempo contro i marchigiani è stato solo il primo step di una costante e progressiva rivalsa e non un semplice fuoco di paglia di matrice motivazionale e nervosa.
L'avversario di sabato prossimo non è certo l'ideale.
Il Parma vive oggettivamente un periodo di appannamento e difficoltà evidenziato da una serie di risultati non all'altezza delle aspettative di inizio stagione.
La vittoria di Salerno ha ridato un po' di ossigeno al tecnico Roberto D'Aversa il cui futuro resta comunque in bilico. Mercato dinamico e caratterizzato da investimenti importanti per la categoria che non ha ancora avuto le risposte sul campo auspicate da piazza e società.
L'organico dei ducali è di assoluto rilievo per cifra tecnica complessiva e levatura dei singoli e può giocarsi da qui al termine della regular season concrete chances di promozione passando presumibilmente per i playoff.
Tanti gli ex che il Palermo incrocerà in questo snodo focale della stagione.
I GRANDI EX - Alessio Cracolici, prima addetto stampa e poi team manager del club di Viale del Fante, il quale si è speso con passione, professionalità e dedizione massima per la causa rosanero nel corso anche di frangenti tutt'altro che semplici da gestire sul piano dei risultati e della stabilità societaria.
Lo step professionale compiuto in direzione Parma non scalfisce di un minimo il sentimento che lo lega alla sua città natale ed ai colori rosanero.
Cracolici gode della stima e della fiducia incondizionata di Daniele Faggiano, con il quale ha condiviso un frangente di lavoro, breve ma intenso, nel capoluogo siciliano prima di ricongiungere i rispettivi percorsi professionali proprio in quel di Parma.
Dopo il mandato vincente e pregno di soddisfazioni in quel di Trapani, il dirigente pugliese decise di tentare il salto di qualità accettando la sfida Palermo con le annesse bizze targate Maurizio Zamparini.
Faggiano ereditò la poltrona lasciata vacante da Rino Foschi il cui romantico ritorno in Sicilia venne repentinamente vanificato da contrasti insanabili col patron e relativa fragorosa rottura.
Stessa sorte toccò all'ex ds del Trapani che, insediatosi a mercato estivo in corso, fece il possibile per poi scontrarsi, cammin facendo, con le criticità comuni a tutti i dirigenti alle dipendenze di Maurizio Zamparini.
Consulenze influenti e costanti firmate dai fidi consiglieri, detentori di un notevole ascendente sul patron friulano, ad insidiare l'autonomia strategica e complicare la fluidità operativa del direttore sportivo di turno. Contesto che Daniele Faggiano, dirigente giovane ma dalla schiena dritta, non tollerò a lungo tanto da rassegnare le dimissioni nel dicembre 2016, subito dopo l'esonero di Roberto De Zerbi. (LEGGI QUI)
SUGGESTIONE BALOTELLI - Nel corso di quella sessione coincisa con il suo mandato arrivarono in Sicilia Alessandro Gazzi e Alessandro Diamanti, operazioni chiaramente ascrivibili al ds ora al Parma, Slobodan Rajkovic e Roland Sallai (Scuderia Davor Curkovic), Haitam Aleesami ed il centrocampista brasiliano Bruno Henrique (genesi a firma Gianni Di Marzio).
Quello stralcio di mercato estivo fu caratterizzato a lungo dalla suggestione Balotelli.
Faggiano e Zamparini accarezzarono il sogno di realizzare il grande colpo dopo aver sondato l'agente dell'ex Inter e Milan, Mino Raiola, ed aver prospettato l'ipotesi di un clamoroso ritorno alle origini allo stesso calciatore. Suggestione che rimase tale (Balotelli scelse il Nizza) ed il cui strascico lascio in dote solo l'ingaggio della meteora Ouasim Bouy, centrocampista che collezionò un esiguo minutaggio in Sicilia senza mai lasciare traccia.
L'impossibilità di assumere legittima centralità nel ruolo, impiantando con ragionevole margine di autonomia la sua filosofia di lavoro, indusse Faggiano a chiudere anzitempo il suo rapporto con Maurizio Zamparini.
RIMPIANTO ZAJC - Tra i vari profili proposti quell'estate di due anni fa al dirigente pugliese vi era anche quello della stellina dell'Empoli, Miha Zajc, certamente tra gli elementi più performanti dell'attuale capolista del torneo cadetto. Il centrocampista sloveno, classe 94, allora in forza all'Olimpija Lubjljana, venne proposto al Palermo dall'intermediario di mercato Mario Spinelli, coadiuvato da Carmelo Lo Faso, che deteneva il mandato per l'Italia relativamente al cartellino del calciatore.
L'operazione si sarebbe potuta imbastire sulla base di un prestito con diritto di riscatto fissato a circa 1,2 milioni di euro e la prospettiva di un trasferimento in Sicilia incontrava il pieno gradimento dell'entourage del giocatore nonché del ragazzo stesso. (LEGGI QUI)
Tuttavia, il profilo non venne ritenuto da dirigenti e scouting dell'epoca idoneo alle esigenze del momento e pronto a reggere pressioni e dinamiche del campionato italiano.
Nel gennaio 2017, successiva finestra invernale di mercato, fu l'Empoli di Marcello Carli a puntare le sue fiches su Zajc acquisendo il cartellino del ragazzo a titolo definitivo e facendogli sottoscrivere un contratto con scadenza 2021.
Intuizione felice in virtù della crescita e dell'integrazione del calciatore nel nostro calcio.
Da playmaker si è progressivamente trasformato trequartista, denotando duttilità tattica, fosforo in fase di costruzione, qualità tecnica in sede di rifinitura.
Stagione importante in Toscana fin qui quella dello sloveno, caratterizzata da 28 presenze in campionato condite da 6 gol e ben 10 assist vincenti di cui due purtroppo ai danni del Palermo nel crollo del "Castellani" che ha innescatola crisi della compagine di Tedino.
Miha Zajc si è fin qui distinto come uno tra gli elementi decisivi della compagine di Andreazzoli, un temibile avversario per il club rosanero, forse anche un rimpianto significativo in chiave mercato, volgendo lo sguardo al recente passato.
NEMICI MAI - Al "Tardini" sarà una gara particolare anche per i palermitani Emanuele Calaiò ed Antonio Di Gaudio che veri e propri ex non lo sono mai stati. Ciò nonostante, il sogno di indossare quella maglia rosanero hanno sempre continuato a coltivarlo entrambi, nel corso di una carriera con percorsi e dinamiche diverse ma comunque gratificante.
Sogno ancora una volta sfumato in extremis per l'arciere nella scorsa sessione di mercato, nel corso della quale è stato di fatto un profilo vagliato concretamente, seppur non come prima scelta, dall'ex ds Fabio Lupo prima del definitivo diniego di Maurizio Zamparini.
Anche il leader dello spogliatoio e giocatore simbolo del Parma, Alessandro Lucarelli, vanta un trascorso con la maglia rosanero. Un'esperienza breve ma comunque significativa in cui il centrale difensivo di origine toscana ha lasciato un ottimo ricordo in termini di professionalità, determinazione ed attaccamento alla maglia. Completa la pattuglia ducale degli ex Palermo il centrocampista Gianni Munari transitato nel capoluogo siciliano nella stagione calcistica 2006-2007.
A Parma sarà dunque l'occasione per incontrare tanti vecchi e veri amici.
Professionisti che diverranno sportivamente rivali, calcisticamente cari nemici, esclusivamente per poco più di novanta minuti. Posta in palio altissima e niente sconti da una parte e dall'altra. Come da sacra legge del calcio.
Poi, al triplice fischio, oltre i confini del campo, c'è la vita.
Viaggio in cui valori come rispetto, lealtà, passione e amicizia non sono soggetti al logorio del tempo e della memoria né subordinati alle svolte professionali, alla fede calcistica, ai colori sociali di un club.
E gli amici veri, per fortuna, tornano ad essere tali.
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