Una carriera intensa, prestigiosa e ricca di soddisfazioni quella costruita sul rettangolo verde dal più giovane dei fratelli Tedesco.
L'INTERVISTA
Tedesco-Mediagol: “Avellino e il rigore, vi dico tutto. La mia su Filippi e la rosa”
L'intervista esclusiva concessa da Giacomo Tedesco, ex centrocampista di Palermo, Reggina e Salernitana, alla redazione di Mediagol.it
Classe 1976, dinamismo, tempi di inserimento e mancino di velluto: Giacomo Tedesco è stato tra i protagonisti del famigerato Palermo dei picciotti che incantò l'Italia calcistica sotto la guida illuminata di Ignazio Arcoleo. Una parabola ascendente sul piano professionale che lo ha visto indossare le maglie di Napoli, Salernitana, Reggina, Bologna e Catania, tra le altre, in Serie A, scrivendo altre pagine significative nella storia del calcio siciliano nel biennio con la maglia del Trapani dal 2011 al 2013. L'ex centrocampista rosanero ha analizzato l'attuale momento del Palermo di Giacomo Filippi nel corso di un'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.
"Ho visto una partita bellissima con due squadre che cercano di tener testa al Bari capolista, cercando di acciuffarlo o magari tentando di arrivare seconde, guadagnando comunque un piazzamento importante. Ho visto un Palermo perfetto nei primi venticinque minuti, dove non concedeva spazi all'Avellino, mettendolo anche in difficoltà col pressing. Dopo il Palermo si è allungato, ho visto una squadra i cui reparti erano distanti e allora l'Avellino, con le qualità che ha lì davanti con Di gaudio e compagni, è venuto fuori anche perché il Palermo non ha più raddoppiato le marcature sullo stesso Di Gaudio ma anche su Kanoute e allora l'Avellino ha tirato fuori la sua qualità migliore cioè quella di andare subito in contropiede e velocizzare la manovra, con il Palermo che si è fatto trovare impreparato. Nella ripresa il mister forse ha commesso qualche errore, non so quali siano state le scelte dei cambi, però l'Avellino ha fatto la differenza, meritando il pareggio nel secondo tempo. Sappiamo tutti com'è scaturito, però ai punti il risultato è giusto. Nell'occasione del rigore concesso alla squadra di Braglia, posso dire che lì l'errore è nel posizionamento dell'arbitro, in tribuna s'è visto da subito che quel rigore è stato concesso clamorosamente con il tuffo di Plescia, che comunque è palermitano ma fa il suo lavoro. Lui si è rialzato subito, è stata una simulazione a metà, l'arbitro era sicuramente posizionato dietro, non poteva vedere perché comunque il gesto di Peretti comunque c'è nel voler riprendere la palla, però non prende ne la sfera e nemmeno Plescia. L'arbitro è stato ingannato perché era posizionato sul centro sinistra, rispetto all'azione che si è poi sviluppata".
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