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L'INTERVISTA

Berti: “Valente top per la C, svelo ruolo ideale. Pelagotti ok, ma la personalità…”

Berti

L'intervista esclusiva concessa da Gianluca Berti, ex portiere del Palermo ed icona rosanero della storica promozione in Serie A del club siciliano, dopo trentadue anni, nella stagione 2003-2004, alla redazione di Mediagol.it

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Ex portiere di ottimo livello sotto il profilo tecnico, Gianluca Berti  si è sempre consacrato leader carismatico e riferimento imprescindibile in ogni club in cui ha militato. Una carriera intensa e prestigiosa, alimentata da prodezze tra i pali, giocate istrioniche ed estemporanee in fase offensiva, una straripante dose di personalità al servizio della causa e dei compagni. Acume, capacità di coordinamento e gestione, lungimiranza, prerogative che hanno caratterizzato anche la giovane ma significativa parabola manageriale del classe 1967 toscano. L'ex estremo difensore di Palermo, Roma, Genoa e Sampdoria, tra le altre, ha concesso un'interessante intervista esclusiva alla redazione di Mediagol.it.

"Nuova proprietà rosanero? Li conosco tutti e ho notato che anche loro, dal presidente ai dirigenti, hanno una grande passione. Quando lavori in una piazza così blasonata ed esigente è normale che il tifoso si aspetti di vincere il campionato a mani basse. La Serie C purtroppo è davvero ostica con squadre costruite da società importanti che non badano a spese.  Pelagotti e Massolo? Sono due portieri forti e moderni, Alberto lo conosco molto bene. Non voglio fare il presuntuoso, ma la personalità che avevo io non l'hanno ancora trovata, anche se quella o ce l'hai o non ce l'hai. Parliamo di due estremi difensori comunque importanti per la categoria. Ruolo ideale di Valente? È un esterno destro che preferisce giocare a sinistra così da potersi accentrare sul piede forte, lo conosco molto bene Nicola, perché fui io a portarlo alla Carrarese. Un calciatore strepitoso per la categoria, tante volte non è appariscente ma è un ragazzo perfetto tatticamente. Non sbaglia mai la propria posizione in campo, noi giocavamo con il 4-2-3-1 e lui faceva o l'esterno di sinistra o quello di destra. Ha giocato spesso a destra, ma mi confidava spesso di preferire la fascia mancina; giocatori come lui in Serie C ce ne sono davvero pochi. Quando è andato via dalla Carrarese ero chiaramente amareggiato, ma nello stesso tempo felice perché conosco il valore che ha la maglia rosanero. Quando mi disse che c'era l'opportunità di andare a Palermo gli consigliai di accettare senza esitare.  A fine carriera avrebbe ricordato per sempre  l'affetto di questi tifosi che sono davvero tanta roba, non poteva lasciarsi scappare questa straordinaria opportunità professionale".

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