Le icone calcistiche della storia rosanero, i top manager delle big in Serie A. Silvio Baldini, tecnico del Palermo, esprime con trasparenza e senza filtri il suo pensiero nel corso dell'interessante intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.
ESCLUSIVA
Baldini: “Avrei voluto allenare Miccoli. Stimo Spalletti, non amo Mourinho quando…”
L'intervista esclusiva concessa dal tecnico del Palermo, Silvio Baldini, alla redazione di Mediagol.it in vista del finale di stagione
Intervista realizzata da Leandro Ficarra e Noemi Cusano
MICCOLI- DYBALA- "Quali tra i campioni rosanero tra Vazquez, Dybala, Miccoli, Cavani, Ilicic e Pastore avrei voluto allenare? Senza dubbio avrei voluto allenare Miccoli, non ho esitazioni. Lui vive un momento difficile, sta in questo momento pagando ciò che doveva pagare. Ha fatto una ca**ta a dire quelle cose ma sono certo che lui non è quel tipo di persona. Quando tu frequenti certi personaggi, è normale che vengano fuori stronzate del genere. Lui è un buono ed è un grande campione e lo ha dimostrato anche al di fuori di Palermo. Lo vorrei allenare perché gli voglio bene e lo stimo. In questo momento sta soffrendo e gli vorrei esser vicino per dirgli “Questa è la vita, devi pagare perché ti rendi conto che certe cose non si devono fare o dire. La cosa più importante è amare ciò che la vita ti dà, bisogna stare lontani dalle tentazioni". Io vengo dalla strada, conosco quel tipo di linguaggio. Io posso essere amico di chi ha avuto problemi con la giustizia così come di esponenti delle Forze dell'Ordine, ma la mia vita rimane sempre la mia. Non devo andare né da una parte né dall'altra. Io non ho bisogno di nessuno, vado per la mia strada e con la mia morale a testa alta. Ho rispetto delle istituzioni così come non mi vergogno di prendere un caffè magari con un ex detenuto. Amo comportarmi come cittadino per bene, sono solo io che rispondo della mia condotta e delle mie azioni. Dove vedo bene Paulo Dybala in chiave prossima stagione? Non so dove potrebbe essere nel suo futuro. Non è una mia passione cercare di prevedere in che squadra un calciatore possa giocare. E’ un giocatore che ha grande classe e che sa far gol e assist di notevole qualità. Mi piacerebbe avere un giocatore come lui in una squadra che alleno, perché sono sicuro che potrebbe alzare il livello al top, concretizzare il volume di gioco o far concretizzare ai compagni. Per me il calcio non è la Juventus, l'Inter o il Milan, a me interessa solo del Palermo. A volte guardo la Champions League perché amo imparare ed evolvermi professionalmente, ma non guardo la Serie A, tranne nel caso in cui giocano Milan e Napoli per il rapporto di stima e amicizia che mi lega a Pioli e Spalletti. Il calcio è la mia professione, per me conta la partita di Bari e i play off. Conta il mio sogno e quello del Palermo. Di quello che può fare la Juventus e del futuro di Dybala, sinceramente, non mi interessa.
SPALLETTI -MOURINHO - "Quale top allenatore della Serie A sento più vicino calcisticamente ed umanamente a me? Io, a parte Mourinho, conosco bene Inzaghi, Pioli, Spalletti e Allegri. Io mi sento più vicino per tanti versi a Spalletti, anche se siamo due persone differenti. Lui è un allenatore molto più bravo e che non c’entra niente con me. Come persona mi sento affine a lui, condividiamo la stessa filosofia di calcio e di vita. Sono stato fermo sei anni ed ho collezionatoi quasi ottocento panchine, questo fa capire che io ho scelto sempre il percorso più idoneo alle mie caratteristiche e non il successo. Ho sempre amato prediligere il percorso rispetto al traguardo. Essere quello famoso non è che non mi piace, ma la cosa che detesto è stare sotto i riflettori. La mia cultura è stare sempre dalla parte degli scansati o dei più deboli, amo e frequento le persone semplici Posso anche andare a cena con Spalletti e con Pioli, ma non tutti i giorni e tutte le settimane. Tutte le settimane preferisco andare a cena con i miei amici di sempre, quelli a cui posso parlare della mia vita, dei miei problemi e non solo. Che effetto mi fa il personaggio di Mourinho? Non mi piace quando ribadisce sempre di aver vinto 25 titoli, allora nessuno potrebbe parlare con lui. Come allenatore mi piace moltissimo perché ci mette la faccia e ha il coraggio di dire ciò che pensa. Difende i suoi calciatori e gestisce tatticamente in modo brillante le sue squadre A volte però ha delle espressioni arroganti che non mi piacciono, perché si ritiene come se fosse sopra agli altri e su questo non sono d'accordo. Io preferisco evitare questo tipo di persone perché so che mi ci scontrerei senza guadagnarci nulla”.
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