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PALERMO-ACR MESSINA

Palermo-ACR Messina 2-2: Brunori e Valente illudono, blackout rosa nella ripresa

Palermo

Blackout mentale e calo atletico nella ripresa, Palermo che spreca un doppio vantaggio e subisce la rimonta peloritana dopo un primo tempo che pareva quasi a senso unico

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In aggiornamento...

PRIMO TEMPO - L'onda lunga del ricordo di Maurizio Zamparini, presidente più vincente nella storia del club rosanero, scomparso solo due giorni fa, ammanta l'atmosfera del derby in programma al "Renzo Barbera"  tra Palermo ed ACR Messina. Minuto di raccoglimento dedicato alla memoria dell'imprenditore friulano che ha guidato per quasi sedici anni il club di viale del Fante, portandolo nel gotha del panorama calcistico nazionale, tra parata di stelle, partecipazioni all'Europa League e una indimenticabile finale di Coppa Italia persa all'Olimpico di Roma contro l'Inter del post triplete.

Quattro punti in due gare lo score della formazione rosanero all'alba dell'era Baldini 2.0, il recupero della seconda giornata di ritorno contro la compagine giallorossa costituisce per De Rose e compagni occasione propizia per conferire continuità e slancio al proprio percorso.

Nonostante i numerosi impegni a stretto giro di posta, il tecnico toscano conferma ben dieci undicesimi dello schieramento che ha superato il Monterosi.

Padroni di casa disposti con il 4-2-3-1 con Pelagotti tra i pali, Buttaro, unica novità, e Crivello esternio bassi, Lancini e Marconi coppia di centrali nel cuore della retroguardia. De Rose e Damiani tandem di interni in zona nevralgica, Valente, Luperini e Floriano a sostegno dell'unica punta, Matteo Brunori.

Rosanero che partono subito fortissimo con Valente, ispirato da Brunori, che impegna Lewandowski con un destro da distanza ravvicinata.

L'avvio di gara  del Palermo è confortante: squadra alta, coesa e molto aggressiva in pressione sul primo possesso avversario.  Reattiva ed ordinata in mezzo al campo, effervescente sugli esterni, con Floriano e Valente piuttosto intraprendenti ed elettrici. Luperini si rende protagonista di numerosi break sulla trequarti offensiva, cuce con ordine tra le linee e si inserisce con i tempi giusti, Brunori taglia dentro ed attacca bene la profondità.

La ricerca rapida dell'ampiezza in transizione genera il vantaggio, Valente crossa forte e teso e Brunoribrucia difensori e portiere, gonfiando la rete con il destro sul primo palo. Palermo autorevole, fluido e intenso, ACR Messinain bambola. Ancora Brunori impegna Lewandowski, quindi il portiere è bravo a murare il destro a botta sicura di Luperini, dopo un eccesso di confidenza del giovane Angileri.

Il ritmo del match cala nella fase centrale della frazione, il Palermo appare comunque in pieno controllo e molto applicato in sede di fase difensiva.

Un ottima sgroppata di Buttaro, con annesso cross, sul versante destro è prologo di un'occasione gigantesca per Floriano, l'ex Bari impatta male con la coscia da zero metri, alzando incredibilmente la sfera sopra la traversa. Ancora il numero sette di Baldini pennella una splendida punizione, spizzata da Brunori, che mette i brividi a Lewandowski. Il raddoppio giunge poco dopo, l'ottimo schema su corner libera Valente al limite dell'area, il diagonale dell'ex Carrarese non lascia scampo al portiere ospite.

 

SECONDO TEMPO - Raciti prova da invertire l'inerzia del match gettando nella mischia Russo e l'esperto bomber Piovaccari, lasciando negli spogliatoi Damiani e Rizzo.La formazione peloritana muta l'assetto tattico, passa alla difesa a quattro ed alza sensibilmente il baricentro.  Il Palermo, totalmente disarticolato dopo un corner a proprio favore, prende una ripartenza ingenua dopo sei minuti della ripresa: Russo cambia fronte e trova Piovaccari, il cross  del numero novantanove viene incornato da Concalves e la parabola beffarda sorprende Pelagotti.

ACR Messina che rientra prepotentemente in partita. La reazione del Palermo è volitiva e rabbiosa. Floriano non arriva su un cross di Brunori, poi calcia trovando il muro peloritano, anziché servire il liberissimo Damiani nel cuore dell'area.  La squadra di Baldini si allunga un po' e smarrisce le distanze, concedendo interspazi e profondità alla compagine ospite.  Il pari dell'ACR Messina giunge da palla inattiva: su corner di Russo, Maginean stacca imperiosamente e Pelagotti, non irreprensibile nella circostanza, non riesce ad opporsi. Il Palermo sbanda psicologicamente e tatticamente, Adorante chiama Pelagotti ad una non semplice respinta con i piedi. Baldini lancia Felici e Soleri in luogo di Floriano e Luperini.

Poco dopo, il tecnico opta per un triplo cambio: spazio a Perrotta, Giron e Fella, lasciano il campo Marconi, Crivello e Valente. Palermo sempre disposto con il 4-3-2-1 con Soleri largo a sinistra nel tridente, Felici sul versante opposto, Fella alle spalle di Brunori. Il Palermo, forse colpito nel morale e visibilmente confuso, non riesce a trovare il bandolo della matassa. Un blackout evidente sul piano nervoso, unitamente ad un fisiologico calo atletico, trend involutivo che neanche i nuovi entrati riescono minimamente a sovvertire.  Raciti richiama proprio Maginean a pochi minuti dal termine e lancia Konate.

La squadra di Baldini prova un forcing figlio della buona volontà, ma privo di coralità e qualità, sia in sede di impostazione sia di rifinitura. Lenta e macchinosa nel fraseggio, lunga, sconnessa e spesso imprecisa, la compagine rosanero, a corto di idee, lucidità ed energie nervose, ricorre troppo spesso al lancio lungo facile preda dei difensori peloritani. Il match si conclude in parità, con non pochi rimpianti in casa Palermo  per aver sprecato ingenuamente un doppio vantaggio ed essere mancati in sede di tenuta mentale,  gestione e lettura nella fase topica del match.

 

 

 

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