Mediagol
I migliori video scelti dal nostro canale

CONDANNA MICCOLI

Condanna Miccoli, motivazioni della Cassazione: “Condivisione atteggiamenti mafiosi”

miccoli

Rese note le motivazioni della sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna a 3 anni e 6 mesi all'ex Palermo Fabrizio Miccoli per estorsione aggravata dal metodo mafioso all'ex Palermo Fabrizio Miccoli

⚽️

La Cassazione, il 23 novembre scorso, ha confermato in terzo grado di giudizio la sentenza d'appello a carico dell'ex capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli, condannato a tre anni e mezzo con il rito abbreviato per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Il "Romario del Salento" sta attualmente scontando la sua pena in stato di detenzione nel carcere di Rovigo. Sono state rese note anche le motivazioni alla base della decisione della Suprema Corte, come riporta l'agenzia Adnkronos, non ci sono dubbi che sia stato Miccoli ad incaricare Mauro Lauricella, il figlio del boss della Kalsa Antonino, di recuperare un credito relativo alla cessione della discoteca "Paparazzi" di Isola delle Femmine con modalità violenta e tipicamente mafiosa.

Secondo la Cassazione, i giudici di secondo grado hanno dato "puntualmente conto del costante controllo della vicenda da parte di Miccoli, che partecipò ad alcuni degli incontri predisposti da Lauricella con i debitori, veniva informato da Lauricella su ogni dettaglio quanto agli ulteriori incontri programmati con i debitori, agli ostacoli insorti, alle reazioni e alle scelte di far intervenire personaggi di primo piano della criminalità palermitana"

Tra gli stralci delle motivazioni su cui verte la sentenza della Cassazione si legge che "Si è dato conto, in modo dettagliato e specifico, della fattualità caratterizzata dal ricorso a metodi, quali la scelta di moduli comunicativi, di specifiche circostanze di luogo, di determinati soggetti da coinvolgere negli incontri destinati a 'convincere' i debitori all'adempimento delle obbligazioni assunte, tutti riconducibili all'agire mafioso....una pluralità di elementi hanno dimostrato la condivisione da parte di Fabrizio Miccoli degli atteggiamenti 'culturali' di numerosi soggetti appartenenti alla criminalità mafiosa (come per il richiamo ai rapporti intrattenuti con Francesco Guttaduaro, figlio di Filippo Guttadauro, detenuto per reati di mafia, e nipote di MatteoMessina Denaro) spesso tradotti esplicitamente in moduli comunicativi espressivi di disprezzo e denigrazione delle funzioni degli appartenenti alle forze dell'ordine". 

 

tutte le notizie di