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Addio a Zamparini, Migliaccio: “Generosità unica, quel tir della Trudy…”

Kjaer

Le dichiarazioni rilasciate dall'ex centrocampista del Palermo, Giulio Migliaccio, ai microfoni di Mediagol.it

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Si è spento all'età di ottant'anni Maurizio Zamparini. Lo storico ex numero uno di Venezia e Palermo è morto nella notte all'Ospedale Cotignola di Ravenna per alcune complicazioni legate ad un problema al colon che ne aveva determinato il ricovero nei giorni scorsi.

Nella storia della società rosanero, Zamparini è stato sia il presidente, sia il proprietario, rimasto più a lungo in seno al club (dal 21 luglio 2002 al 27 febbraio 2017 e dal 21 luglio 2002 al 1° dicembre 2018), portando il Palermo in alto: dalla promozione dalla Serie B alla A, all'Europa League fino alla finale di Coppa Italia.

Un Palermo capace di dare scacco alle big del calcio italiano, in grado di conciliare gioco, risultati e spettacolo. Viaggio di palpiti, emozioni, amore e fierezza. Fremiti, speranze e lacrime. Di gioia e anche di amarezza. Intervistato in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it, l'ex centrocampista rosanero Giulio Migliaccio ha ricordato il patron friulano.

"Per tutti i tifosi del Palermo e gli appassionati di calcio, questo è un giorno triste. Io mi reputo fortunato ad avere avuto un presidente come lui che mi ha dato l’opportunità di giocare con tanti campioni. Ho fatto parte del Palermo più forte di sempre a mio parere e ho trascorso cinque anni magnifici in Sicilia. Avevo un rapporto speciale con Zamparini perché si fidava di me e mi responsabilizzava molto. Voglio solo ringraziarlo e fare le condoglianze alla sua famiglia. È stata una perdita enorme per noi, ma soprattutto per la famiglia. Era di una generosità unica. Era più un problema per gli allenatori (sorride, ndr), ma a noi calciatori ha sempre fatto stare bene. Chiudendo gli occhi qual è il primo ricordo che mi viene in mente di Zamparini? Extra campo, ci fu un anno in cui fece arrivare un tir della Trudy a Natale. Quell’anno lì regalò ai figli di ogni calciatore un peluche gigante. Questo fa capire come fosse sempre stato attento ad ogni particolare, un gesto nobile tra i tanti che conferma la sua bontà. Ricordo che prima di ogni partita la domenica mi telefonava, era una sua abitudine. Voleva delle rassicurazioni sulle condizioni della squadra e discutere del match. Presidente e uomo comunque indimenticabile, per Palermo e l'intero mondo del calcio. Purtroppo, non lo vedevo e non lo sentivo più da tempo", le parole dell'attuale Responsabile sviluppo risorse tecniche dell’Atalanta.

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