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Parma, Lucarelli rivela: “Ecco alcuni retroscena sulla rescissione di Cassano, mi fece infuriare quando…”

PARMA, ITALY - MAY 27:  Alessandro Lucarelli of Parma Calcio at Stadio Ennio Tardini on May 27, 2018 in Parma, Italy.  (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

L'ex capitano del Parma Alessandro Lucarelli rivela alcuni retroscena riguardanti Antonio Cassano e l'annata del fallimento

Mediagol22

Tra Alessandro Lucarelli e Antonio Cassano non scorre buon sangue.

L'ex capitano del Parma, nonché attuale dirigente del club crociato, ha pubblicato poche settimane fa la sua prima autobiografia, dal titolo “L’ultima bandiera”. All'interno del libro, la bandiera dei ducali ha ripercorso la drammatica annata in cui la società, a seguito del fallimento, è precipitata in Serie D. Tra coloro con cui l'attuale club manager ha condiviso la difficile esperienza c'è anche Fantantonio, ricordato dai compagni in maniera senza dubbio negativa:

"Eravamo tutti d’accordo sulla messa in mora, compreso Cassano. Qualcosa però andò storto. Dopo l’allenamento Antonio, dalla distribuzione delle casacche, capì che non sarebbe stato titolare in partita, così pensò bene di rilasciare un’intervista in cui denunciò la situazione dei mancati pagamenti. Peccato che soltanto il giorno prima mi avesse garantito che non avrebbe parlato. Non disse nulla a nessuno, fece la cosa per puro tornaconto personale. Voleva andare via e per questo fece nuovamente casino. La domenica, avvenne il patatrac. Io andai in tribuna perché squalificato, lui in panchina perché Donadoni aveva deciso così da giorni. I tifosi al Tardini, però, videro la scelta del mister come una punizione per la denuncia fatta da Cassano e così iniziarono a invocarlo. Ma ciò che mi fece letteralmente perdere la testa fu quando lo vidi andare sotto la Curva Nord a fine partita, una cosa che lui si era sempre rifiutato di fare al termine di ogni gara. Questa volta, perché gli tornava utile, andò a parlare con i tifosi (…) Quando vidi quella scena, non capii più nulla. Partii dalla tribuna saltando i gradini quattro a quattro, mi fiondai nello spogliatoio, sentii gridare Mirante: ‘È inutile che fai il fenomeno’. Proprio quello che mi serviva per chiudere definitivamente la vena e lanciarmi verso il compagno che aveva tradito la nostra fiducia. Feci in tempo a urlargli: ’Sei un bastardo’. Poi intervenne Luca Bucci, il nostro preparatore dei portieri, sollevandomi di netto e portandomi dentro alle docce. Tirai un cazzotto talmente forte da staccare il doccino, ma fui marcato stretto e non mi mossi da lì per un quarto d’ora. Giusto il tempo di permettere a Cassano di andarsene. Di lì a poco avrebbe rescisso".