La parola a Daniele Faggiano.
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Parma, Faggiano: “Ci siamo mossi positivamente, i ragazzi hanno capito subito. Ripresa? Questa pandemia una grossa batosta, vedremo”
Daniele Faggiano, direttore sportivo del Parma, sul taglio degli stipendi e il futuro del campionato di Serie A
Il direttore sportivo del Parma, intervenuto ai microfoni di Sky Sport, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni in merito al taglio degli stipendi del mese di aprile: "Tengo a precisare che non dovrei parlare io, ma tutto il gruppo, compresi lo staff e la società. Penso che ci siamo mossi positivamente, la squadra ha capito subito la situazione perché abbiamo a che fare con ragazzi coscienziosi. E' stato un problema che è caduto dal cielo. I ragazzi hanno capito. E' passato qualche giorno perché parlare via conference call non è mai facile e abbiamo parlato con tante persone. I calciatori però hanno fatto la loro scelta, e penso che fare questo passo faccia capire che dietro il calciatore ci sia anche l'uomo. Qualcuno aveva già conosciuto periodi di magra perché il Parma veniva da un fallimento. Abbiamo deciso di non togliere nulla a nessun dipendente: nulla viene toccato a chi ha una remunerazione inferiore a determinate cifre. E' una scelta ponderata da tutti e secondo me giusta per tutti. Inoltre sì, tutti i dipendenti stanno donando delle ore. Io col mio contratto non ho potuto, ma ci sono molte adesioni: nei nostri uffici abbiamo gente coscienziosa".
Chiosa finale sul protocollo sanitario della FIGC e su un'ipotetica ripresa della stagione: "Partiamo dal presupposto che si dovrebbe capire la volontà di tutti. Oggi ho sentito qualcuno che ha detto: "Basta pensare ai tribunali", è giusto così. Partiamo però dal presupposto che non tutte le squadre di Serie A hanno un centro sportivo. Noi siamo fortunati e lo abbiamo; se però dobbiamo mettere un ragazzo o un dipendente in una camera singola, faremmo fatica anche noi: ci stiamo attrezzando a trovare un albergo nelle vicinanze per ottenere uno o due piani. Non è semplice. I protocolli ci sono e ci saranno, noi faremo di tutto per cercare di continuare questo campionato, se ci sono le prerogative della salute. Dopo Torino-Parma, qualcuno aveva paventato l'ipotesi di giocare lunedì a porte chiuse. Io avevo detto a questo qualcuno: ai fisioterapisti, medici, direttore sportivo, allenatore, arbitri, non ci pensa nessuno? Ci siamo arrivati solo adesso, dopo tanto. Ci si doveva pensare prima, purtroppo si pensava ad altro ma questo non è uno scherzo. Poi non parliamo di Parma-SPAL perché è il passato: ora dobbiamo guardare al futuro, al bene della Nazione, del calcio e degli altri sport. Chi ha deciso di finire il campionato è giusto così, poi il calcio vedrà il da farsi fin quando non ci sarà una decisione definitiva che accontenti tutti e che non porti nessuno nei tribunali, poiché questa pandemia è già una grossa batosta".
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