Non è stato deferito, Fabio Ceravolo.
serie b
Parma, Ceravolo rompe il silenzio: “Io infangato, mi auguro di ricevere delle scuse. Vicino a Calaiò…”
Le parole dell’attaccante del Parma: “Questa società non può perdere la A per un... cazzein”
Il messaggio che l’attaccante del Parma avrebbe inviato ad un collega dello Spezia, Alberto Masi, pochi giorni prima del match poi andato in scena lo scorso 18 maggio allo stadio Picco, vinto dalla squadra di Roberto D’Aversa per 2-0, non è stato ritenuto ambiguo.
E pochi istanti fa, attraverso il sito ufficiale del club ducale, l’ex Benevento ha deciso di rompere il silenzio.
“Sono rimasto in silenzio a lungo ma mi sembra il momento di dire qualcosa. Nelle ultime due settimane ho visto il mio nome accostato ad una serie di accuse che hanno infangato me, la società di cui faccio parte e tutti i miei compagni. È stata dura non poter spiegare pubblicamente di essere completamente estraneo a quelle accuse, come poi attestato da chi di dovere. È stata dura soprattutto per me stesso, per la mia famiglia, per chi mi vuole bene e per tutti i tifosi del Parma che erano costretti a leggere titoloni sui giornali senza alcun rispetto per la mia persona o per l’indagine che era in corso. Ho ricevuto insulti di ogni tipo da parte di tifosi di altre squadre, ho dovuto sopportare cattiverie gratuite, mi sono addirittura visto deferito dai media senza condizionali per alcune ore quando in realtà non era vero. L’opinione pubblica mi ha puntato il dito contro quando in realtà sapevo che nè io (com’è stato accertato) nè la mia società o il mio compagno Emanuele Calaiò (e sono sicuro che verrà accertato da chi di dovere) avessimo fatto assolutamente nulla per meritarlo. Sono sempre dell’idea che sia necessario essere a conoscenza dei fatti prima di sbattere sotto ai riflettori qualcuno con accuse come quelle, e per questo, anche se forse è una mera illusione, mi auguro di ricevere delle scuse. Ma quello che mi preme di più è esprimere tutta la mia vicinanza verso il Parma Calcio e verso il mio compagno Emanuele Calaiò: sono sicuro che tutto si risolverà, e verrà dimostrato che questa società e questa tifoseria non possono perdere la Serie A per un pippein o un, scusate il termine, cazzein”, sono state le sue parole.
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