La permanenza sulla di De Zerbi sulla panchina rosanero dopo la sesta sconfitta consecutiva segna una rottura netta con la storia della gestione Zamparini: come va letto questo cambiamento di filosofia del patron rosanero?
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Zamparini continua con De Zerbi nonostante le sconfitte: ha finalmente capito che i problemi si risolvono col mercato e non con gli esoneri?
La conferma del tecnico può essere letta come un'ammissione delle carenze tecniche dell'organico allestito in estate?
Prima ancora che per le sue attività imprenditoriali o per i giocatori di talento che pure in questi anni ha portato a Palermo, Maurizio Zamparini è noto a livello internazionale per il numero di allenatori esonerati nel corso della sua lunga avventura nel mondo del calcio. Questi continui cambi di rotta sono stati spesso interpretati dalla piazza come una mancata assunzione di responsabilità da parte del presidente del Palermo, che piuttosto che rassegnarsi al fatto di aver sopravvalutato l'organico costruito in estate si è sempre accanito sull'allenatore di turno, incapace di dare alla squadra gioco e risultati.
Oggi per la prima volta Zamparini ha scelto una linea di condotta diametralmente opposta, confermando in panchina De Zerbi nonostante un numero di sconfitte consecutive senza precedenti. Si tratta di una mancanza di alternative o di una ammissione di colpa da parte del patron? Sicuramente il peso del contratto di De Zerbi e i costi di un eventuale esonero hanno aiutato nella scelta della via della pazienza. Inoltre prendere un allenatore di grido che possa rimettere in sesto la barca è un'operazione estremamente onerosa e la classifica del Palermo non è affatto invitante visto che raccogliere la sfida significherebbe ottenere nella migliore delle ipotesi una salvezza complicata. Servirebbe un'offerta notevole per attrarre un tecnico importante, altrimenti ci si dovrebbe accontentare di ripiegare su un allenatore sul viale del tramonto o su un altro giovane di belle speranze. Insomma, tutte alternative poco allettanti, ma che in passato Zamparini non avrebbe esitato ad adottare.
La speranza, però, è che stavolta Zamparini abbia maggiore consapevolezza dei limiti della squadra e si renda conto di come un cambiamento di guida tecnica avrebbe oggi benefici trascurabili. Questo si tradurrà in uno sforzo adeguato sul mercato di gennaio? L'anno scorso un paio di buoni risultati alla fine del girone d'andata illusero il patron di potersi salvare senza spendere, da febbraio in poi i nodi vennero al pettine e si rischiò la retrocessione. Stavolta il rischio non sussiste: il Palermo difficilmente si sarà tirato fuori dai guai a gennaio. Servono rinforzi navigati, che siano in grado di fare subito la differenza senza bisogno di lunghi periodi di ambientamento, l'auspicio è che per la prima volta dopo tanti anni Zamparini ne sia convinto.
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