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La sentenza

Vecchio Palermo, Zamparini prosciolto: chiusa la vicenda giudiziaria dell’ex patron

Zamparini

La quarta sezione del Tribunale di Palermo ha emesso la sentenza di proscioglimento per Maurizio Zamparini

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Si è spento poco più di una settimana fa all'età di ottant'anni lo storico patron del Palermo Calcio Maurizio Zamparini. Le condizioni di salute del friulano erano già precarie e lo scorso 27 dicembre era già stato ricoverato nell'ospedale di Udine a causa di una peritonite.

Nella storia del club rosanero, Zamparini è sia il presidente sia il proprietario rimasto per più tempo in assoluto in tali ruoli (quasi 15 anni di presidenza, dal 21 luglio 2002 al 27 febbraio 2017, e 16 anni di proprietà, dal 21 luglio 2002 al 1° dicembre 2018).

La vicenda giudiziaria era arrivata quasi all'epilogo dell'avventura palermitana di Zamparini: a giugno 2017 furono effettuate alcune perquisizioni nella sede dell'allora Unione sportiva Citta' di Palermo da parte del Nucleo tributario della Guardia di finanza, si allo Stadio "Renzo Barbera", e nelle aziende del patron, con sede legale a Gallarate (Varese). Nel giro di poco tempo la procura aveva chiesto il fallimento della societa', respinto dalla sezione specializzata del tribunale di Palermo, circostanze che portarono ad ulteriori indagini giudiziarie coordinate dal Tribunale di Caltanissetta, per il coinvolgimento di alcuni magistrati del capoluogo siciliano. Poi la richiesta di processo e la cessione dell'U.S. Città di Palermo, da parte di Zamparini, prima ad un fantomatico gruppo britannico e poi ai fratelli Tuttolomondo, con i quali il club sarebbe succcessivamente fallito davvero, per poi rinascere per mano della nuova ed  attuale gestione, estranea alle vicende di Zamparini e dei Tuttolomondo.

Al centro del giudizio ancora in corso in Tribunale c'è la cosiddetta operazione Mepal-Alyssa, la cessione del marchio del Palermo a societa' appartenenti alla moglie e ad altri familiari del patron, cosa che aveva generato un inesistente credito di quaranta milioni di euro. Una somma esistente solo sulla carta, che aveva però permesso al Palermo, secondo la tesi dell'accusa, di andare avanti e di iscriversi a due campionati di Serie A e a uno di B senza che ne avesse i titoli.

Ieri il verdetto da parte della quarta sezione del tribunale, presieduta dal giudice Bruno Fasciana, davanti alla quale l’ex presidente rosanero figurava tra gli imputati, che ha emesso la sentenza di proscioglimento per l’estinzione dei reati contestati al presidente Maurizio Zamparini in quanto deceduto. Il processo va, invece, avanti per gli altri tre imputati: Anastasio Morosi (commercialista di fiducia di Zamparini ed ex azionista), Alessandra Bonometti (segretaria del gruppo imprenditoriale di Zamparini) e Enzo Caimi (membro del collegio sindacale).

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