Presente alla MiTO Cup in quel di Castellamare del Golfo, anche Umberto Calaiò, procuratore di calciatori palermitano che tra i suoi assistiti annovera anche il fratello, leader e trascinatore del Parma, Emanuele.
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U. Calaiò: “Tedino tecnico che sa incassare. Sul closing Palermo e il futuro di Emanuele…”
L'intervista ad Umberto Calaiò, palermitano, agente di Emanuele Calaiò del Parma.
Intervistato da Mediagol.it, Calaiò ha affrontato diverse tematiche, a partire dalla situazione in seno al club di viale del Fante. "Ora come ora - premette -, non riesco ad immaginarmi un possibile closing in futuro. Una situazione difficile, ma credo comunque che in vista della prossima stagione non vi saranno poi grossi problemi per i rosa: la retrocessione scotta, sì, ci fa storcere un po' il naso, anche perché perdiamo l'unica squadra siciliana che giocava in Serie A. Il calcio siciliano ne esce indebolito, chiaramente. La squadra che retrocede, ovviamente, poi diventa per antonomasia una delle formazioni più temibili del successivo campionato di B, dato che l'intento principale sarebbe sempre quello di tornare in A. Al di là dei buoni propositi, però bisognerà vedere se effettivamente questo portafoglio si aprirà per davvero".
Una squadra, quella rosanero, che ripartirà da Bruno Tedino: "Sicuramente non è un profilo conosciutissimo al grande pubblico, perché di fatto questa di Palermo è l'occasione più grande che gli capita in carriera - premette Calaiò -. Al Pordenone ha fatto un grande lavoro: è un allenatore che sa incassare, e questo è un aspetto importante per tutti i tecnici, specialmente per quelli che passano da Palermo. Inoltre sa lavorare e valorizzare i giovani, avendo un'esperienza con le nazionali giovanili dell'Italia. Certo, Palermo è un salto importante, non tanto per la categoria quanto per l'esigenza della piazza. Dopo la retrocessione, peraltro, occorre anche rivitalizzare un ambiente depresso e questo compito spetterà a Tedino".
Si passa dunque al futuro dell'Arciere: "L'anno scorso abbiamo scelto Parma firmando un triennale. L'età di Emanuele non si nasconde, ha 35 anni. E fare un contratto di questa lunghezza significa in qualche modo finire la carriera - analizza Umberto Calaiò -. Spero possa ancora continuare, ma è chiaro che dopo vent'anni di professionismo, adesso il suo intento sia, come avvenuto a Napoli, quello di condurre la squadra in A e chiudere una carriera che reputo assolutamente dignitosa".
Ultima chiosa su Equipe Sicilia, progetto atto a far allenare i giocatori del nostro calcio in attesa di tesseramento: "Come ogni anno, c'è qualche aspetto innovativo: noi partiremo il 17 mattina con la conferenza di presentazione, poi dal 18 mattina cominceremo con gli allenamenti e già la prima settimana, almeno coi giovani, avremo un'amichevole contro la Leonzio, che ufficializzeremo in seguito - ha spiegato -. Quest'anno inoltre vi sarà qualche cambiamento nello staff perché mister Di Gaetano aveva altri impegni. Io volevo dare un taglio diverso nella guida tecnica e, visti i trascorsi di Emanuele Domenicali tra Gela e Pisa, essendo peraltro lui libero, ho fatto una proposta che Domenicali ha accettato volentieri. Ragion per cui avremo Zangara e il suo staff che si occuperanno dei portieri e Domenicali della preparazione atletica. A questo si aggiunge anche il progetto 'extra', scuola calcio per extra-comunitari, guidata da Rosario Bernardo".
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