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L'intervista

Tedesco: “Tifo Palermo, i rosa possono aspirare alla B. Brunori? Non una prima punta”

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Le dichiarazioni dell'ex calciatore e allenatore del Palermo, Giovanni Tedesco

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Giovanni Tedesco ha rilasciato una lunga e interessante intervista ai microfoni de "La Repubblica". Tra le tante tematiche affrontate, l'ex calciatore e allenatore del Palermo si è soffermato sul Girone C di Serie C: "Questo è un campionato equilibrato. La società che ha speso di più, il Bari, è partita bene, a parte la recente sconfitta, ed ha tutte le potenzialità per arrivare. Anche il Palermo però può aspirare alla B, ne sono convinto, se prende consapevolezza dei propri mezzi. Intanto, con lo scontro diretto fra Bari e Catanzaro, esiste la possibilità di accorciare ulteriormente le distanze. Il Bari è il primo favorito per investimenti effettuati, il Catanzaro ha speso molto, i rosa hanno però qualcosa in più sul piano tecnico. Sono in tre sulla stessa barca, due debbono scendere".

TATTICA- "Modulo? Il 4-3-1-2 a mio parere copre meglio il campo. Ma è giusto che ogni allenatore utilizzi il modulo nel quale si rispecchia e che riesce a trasmettere meglio ai giocatori. A Coverciano ho studiato vari concetti di gioco, di recente ho utilizzato il 4-3-1-2 che ormai conosco a memoria e posso riprodurre anche bendato".

FOLIGNO- "Ancora non ero pronto. Avevo smesso da poco di giocare, dopo tre partite sono andato via". Tedesco che ebbe, comunque, il tempo di lanciare Matteo Brunori all'esordio assoluto tra i professionisti: "Era appena un ragazzino, lo ricordo con affetto e poi aveva delle qualità già allora. Prima che firmasse il contratto con il Palermo, ho ricevuto una sua chiamata e mi ha fatto molto piacere però, secondo me, non è una prima punta ma un giocatore che può fare anche la B e la A, da attaccante di appoggio o trequartista. Comunque ha enormi qualità. Dovessi sistemare la squadra con il 4-3-3 darei a Brunori la maglia numero dieci perché è uno che si tira fuori, ha classe, cerca la giocata e fa anche gol. Il Palermo ha centrato un bel colpo. Mi piaceva la naturalezza con cui si muoveva. Ha avuto meno di quello che poteva pretendere considerato il suo valore. Il Primo novembre compie 27 anni, è in tempo per diventare protagonista. Questo può essere il suo trampolino. Ormai è nella piena maturità".

PALERMO-AVELLINO- "Spettacolo e agonismo assicurati. Una bella battaglia. Io tifo Palermo, la mia storia non cambia per discussioni che mi fanno solo sorridere. Con la città e i sogni da bambino, non ho mai staccato il cordone ombelicale. Dirigenti e giocatori passano, ma rimane in eterno la nostra splendida maglia. L'Avellino mi sembra avversario esperto, quadrato, cattivo, fastidioso e chi più ne ha più ne metta, con elementi importanti tra cui due palermitani a cui sono legato che sono Silvestri e Sonny D'Angelo".

SONNY D'ANGELO- "In rosa lo volevano cacciare perché non ritenuto all'altezza. Mi opposi. Quella sera ci fu una discussione accesa, non ero assolutamente d'accordo. Non cambiarono idea e allora lo presi negli allievi regionali. Lo schierai davanti alla difesa e gli dissi: divertiti. Poi ci lasciò per il Calcio Sicilia e da lì è diventato uno dei centrocampisti più forti che ci sono in giro. Lui e Luperini in C possono consentirti sette, otto gol a stagione. Dove li trovi uguali?".

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