"L'anno scorso allo stadio la grande partecipazione della comunità edile palermitana ha avuto un grande risalto. I morti sul lavoro - aggiungono Ceraulo e Ridulfo - rappresenta no un'emergenza drammatica e irrisolta e le condizioni di lavoro nei cantieri in cui operano gli edili palermitani restano insicure. Gli edili, unendo gioco e denuncia, intendono veicolare il il messaggio che riguarda il lavoro in sicurezza, anche nei confronti delle giovani generazioni. Auspichiamo anche un coinvolgimento diretto della Lega Calcio, che ha già' manifestato la sua sensibilità' sul tema: ci piacerebbe che i i giocatori del Palermo possano indossare durante una delle partite la maglia elaborata per la campagna. In questi anni -proseguono i due dirigenti sindacali - abbiamo ricevuto apprezzamento da parte dei familiari delle vittime, per aver nuovamente acceso i riflettori sulla strage allo stadio di Palermo. I fatti avvennero in un contesto storico e politico in cui la logica del profitto, a scapito delle norme di sicurezza, che incidono notevolmente sul piano economico, era dominante, precondizione del lavoro, e si combinò' con l'esigenza di accelerare per garantire la fruizione dello stadio in vista dei campionati Mondiali di Italia '90, che si sarebbero svolti l'anno successivo. Un meccanismo che purtroppo non è mutato. A confermare i nostri timori - dichiarano il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo e il segretario generale Cgil PalermoMario Ridulfo - +' la notizia dell'invio dei 29 ispettori dell'Inl, il cui numero risulta ancora poco incisivo rispetto alla mole di aziende che opera sul territorio siciliano e alle irregolarità a tappeto che dai primi controlli stanno iniziando ad emergere. Il governo regionale a questo punto esca allo scoperto e prenda una decisione chiara rispetto ai controlli nei luoghi di lavoro"
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