"Alleno gratis perché non voglio più padroni".
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Silvio Baldini e gli esoneri: “Se dico a Zamparini che ha rotto il ca**o…”
Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico della Carrarese, che ha allenato il Palermo nella stagione 2004-2005
Parola di Silvio Baldini. Il tecnico della Carrarese, che nel corso della sua carriera ha allenato anche il Palermo di Maurizio Zamparini nella stagione 2003-2004, salvo poi essere sollevato dall'incarico dopo pochi mesi a seguito di alcune dichiarazioni gravemente lesive rilasciate nei confronti della società dopo il match perso in casa per 2-0 contro la Salernitana, è stato intervistato ai microfoni del 'Corriere dello Sport'.
Diversi sono stati i temi trattati dal mister originario di Massa, che ha scelto di allenare gratis in Serie C la Carrarese oggi prima in classifica. "Sono tranquillo. Tranquillo si fa per dire, sono più calmo. Ho appena finito l’allenamento. Se mi diverto ancora? Faccio le cose che amo e nessuno mi rompe le scatole, nessuno mi chiede come mai abbiamo preso quel gol o perché non ho messo quel tal giocatore. Le solite, fastidiosissime, inutili, scoraggianti consuetudini. Non sono nella prigione degli obblighi contrattuali, non devo spiegazioni a chi mi paga perché non mi paga nessuno. Nel calcio è difficile relazionarsi con chi mette i soldi. Mai conosciuto un presidente o un dirigente che mi lasciasse libero di lavorare", ha spiegato Baldini.
"Qualche esonero di troppo mi ha segnato? Per niente. Se dico a Zamparini che mi ha rotto il cazzo, cosa pensi che faccia? Nel mio caso l'ignoranza è più forte di qualsiasi riflessione. Grazie al cielo ho incontrato una donna meravigliosa che mi ha guidato con l'esempio, stando zitta. Attraverso certi silenzi e l'esempio, i fatti, è riuscita a farmi ragionare. Amici nel calcio? Conte. Quando allenava a Siena, stava vincendo il campionato ma non era contento, sapevo che non sarebbe rimasto. Gli dissi: 'Fai come Guardiola al Barcellona, vai da Agnelli e lo convinci che sei l’allenatore giusto per la Juventus'. Lo fece, Agnelli pensava che gli avrebbe chiesto dei giocatori per il Siena e invece Antonio lo conquistò con gli argomenti giusti. In seguito Antonio mi telefonò uscendo dall’albergo dalle parti di Bergamo nel quale si erano rivisti e mi disse che aveva firmato", ha concluso.
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