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Sforzini: “Momento negativo alle spalle, sono in debito con Palermo. Ricciardo? C’è rispetto, Pergolizzi…”

Le dichiarazioni rilasciate dall'attaccante del Palermo: "Il gol è stato il giusto premio per il mio lavoro, cercavo riscatto e serenità"

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Zero a uno. E' questo il risultato finale maturato domenica pomeriggio fra le mura dello Stadio "Aldo Campo".

Una vittoria, quella conquistata dal Palermo di Rosario Pergolizzi contro il Marina di Ragusa in occasione della sfida valida per la ventunesima giornata del campionato di Serie D - Girone I, centrata grazie alla rete messa a segno nel secondo tempo da Ferdinando Sforzini. Intervistato ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport' edizione Sicilia, il numero 32 rosanero è tornato a parlare del rigore fallito contro il Troina, oltre al suo momento dopo l'infortunio al perone che ne ha condizionato la stagione.

"Il gol è stato il giusto premio per il mio lavoro. L’ infortunio, il recupero lampo e poi quel rigore sbagliato con gol Troina. Cercavo riscatto e serenità. Se mi ha fatto più male la frattura del perone o il rigore fallito? Per il Palermo il rigore, il terzo che sbaglio in carriera. Per me è stato più negativo l’infortunio, mi ha penalizzato parecchio, adesso è tutto alle spalle. Ho precisato che la mia condizione è ottimale? Stando tanto tempo fuori dal campo ho letto spesso che non ero in condizione, che non stavo bene. Però se mi fermo 10 minuti in una particella non vuol dire che non sto bene. Credo che bisognasse fare un po’ di chiarezza", sono state le sue parole.

"Anche Pergolizzi aveva detto che dovevo ritrovare la condizione? Pergolizzi è uno vero, dice sempre quello che pensa. Meglio le bastonate che le carote. Il mio messaggio era rivolto all’esterno per certe cose che sono state scritte. Rispetto molto il ruolo del tecnico, non chiedo spiegazioni, è giusto mantenere le distanze. L’allenatore mi deve giudicare per il campo e io non lo giudico se mi fa giocare o meno. Per me conta prima l’essere uomo del ruolo. È arrivato il momento di dimostrare che Sforzini e ancora Sforzini? Sì, ne ho una gran voglia, anche perché mi sento in debito con questa città: mi ha dato di più di quello che ho dato io. E’ vero anche che non ho giocato molto, sia per gli infortuni che per una gerarchia che ho trovato e ho rispettato tranquillamente. È normale che adesso ho tanta voglia da buttare in campo, se non fosse così farei bene a restarmene a casa. Mi dispiace per Ricciardo è una persona perbene, abbiamo dialogo e confronto. C’è rispetto e sana concorrenza", ha concluso Sforzini.