Manager illuminato e visionario, artefice di una parabola professionale costellata di grandi intuizioni e lungimiranti operazioni di mercato. Una parata di talenti cristallini scovati in tempi non sospetti e lanciati nell'olimpo del grande calcio, una competenza profonda e trasversale sublimata da una rara sensibilità di matrice umana e calcistica. Walter Sabatini è certamente uno dei dirigenti più qualificati e completi del panorama calcistico italiano, che ha prestato la sua opera professionale per club del calibro di Lazio, Palermo, Roma ed Inter, firmando lodevoli imprese gestionali e tecniche anche al timone dirigenziale di società di livello come Bologna e Salernitana. In attesa di una nuova e stimolante avventura manageriale, l'ex ds rosanero ha concesso un'interessante intervista esclusiva alla redazione di Mediagol.it.
l'intervista
Sabatini: “Qatar 2022? Ecco il mio Mondiale. La mia su CR7, Messi e mito Maradona…”
"Aspetti più significativi ed interessanti del Mondiale in Qatar? Il calcio asiatico si è espresso molto bene certamente in questo Mondiale, attraverso il Giappone ma in parte anche con la Corea del Sud. Hanno dato dimostrazione di grandi miglioramenti sul piano tattico, tecnico e dell applicazione. Il calcio africano è sempre stato ad un passo da esplodere. I grandi talenti sono di origine africana, anche quelli che giocano nella Francia hanno i geni provenienti dall'Africa. Per questo non sono meravigliato del successo del Marocco, che ha anche una rosa dal valore assoluto. e calciatori di grande qualità che si sono già imposti nel firmamento calcistico europeo.
Il tramonto di Cristiano Ronaldo? Era qualcosa di già scritto negli ultimi mesi che lo hanno visto protagonista in negativo. Perdere la leadership in squadra, perdere il suo carisma all'interno del Manchester United, propiziando uno scenario che ha portato alla rescissione contrattuale ha costituito per lui un disegno negativo. Non è il Mondiale che lo ha seppellito, perché non è un torneo che si gioca da soli. Non è andato nemmeno particolarmente male sul rettangolo verde lo stesso Ronaldo con il suo Portogallo. La partita più importante non l'ha nemmeno giocata, quindi non direi che il Qatar sia stata la sua tomba calcistica. La sua parabola discendente era iniziata prima.
Argentina in finale dopo aver battuto la Croazia e sublimazione del fenomeno Messi? Sono molto contento per Leo. Finalmente potrebbe uscire da questa sorta di prigionia che lo lega a Maradona. Lo hanno sempre accostato fortissimamente al totalizzante mito del 'Pibe' ed ha la possibilità di giocarsi, probabilmente, la sua ultima finale. mondiale Alla 'pulce' la sorte ha riservato un destino dal confine labile e sottile, duro da sopportare: il trionfo è ad un passo, ma se dovesse perdere l'ultimo atto del Mondiale la delusione sarebbe professionalmente devastante".
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