Dirigente e riferimento imprescindibile sul piano professionale, ma non solo. Il responsabile del settore giovanile del Palermo, Leandro Rinaudo, costituisce una figura centrale e di supporto anche sotto il profilo umano, psicologico e sostanziale per tutti i ragazzi del settore giovanile rosanero. L'ex calciatore di Napoli, Palermo e Juventus sottolinea e focalizza qualità ed importanza del lavoro svolto da tutti i componenti dello staff in seno al vivaio della società del presidente Dario Mirri nel corso dell'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.
L'INTERVISTA
Rinaudo: “Settore giovanile famiglia di uomini veri. Capodicasa e Di Benedetto ok”
L'intervista concessa da Leandro Rinaudo, responsabile del settore giovanile del Palermo, alla redazione di Mediagol.it
Intervista realizzata da Leandro Ficarra
AL TIMONE DEL SETTORE GIOVANILE - "Ci sarebbero tanti aneddoti da raccontare. Ho deciso di iniziare questa esperienza con il Palermo tre anni fa e la porterò avanti fino all'ultimo giorno in cui sarò qui, con la stessa passione e voglia di quando svolgevo il ruolo di ds in Serie B. Ci sono tanti aneddoti che potrei raccontare, perché quando lavori con i giovani ci sono diverse situazioni. Devi stargli vicino e ascoltarli: c'è chi deve migliorare a scuola, riceve le fisiologiche pressioni dai genitori o chi magati si è lasciato con la ragazza e dunque si abbatte sul piano psicologico. Con il tempo si è creato un settore giovanile fatto di persone vere: dai dirigenti accompagnatori allo staff tecnico e medico. La passione che stiamo mettendo è qualcosa che va oltre il proprio lavoro, si è creata una vera e propria famiglia. Quest'anno c'è con noi anche Fabrizio Giambona che svolge il ruolo di responsabile organizzativo e sta facendo un lavoro egregio. Siamo diventati una famiglia, per questo motivo i risultati arrivano e sono sicuro che continueranno a realizzarsi. Si è formato uno zoccolo duro e nonostante le difficoltà che ci sono e ci saranno sempre, tutti loro sono bravi a sopperire alle difficoltà. Di Benedetto per Capodicasa sulla panchina della formazione Primavera? Con Antonello è rimasto un ottimo rapporto, ha fatto davvero un gran lavoro con il Palermo. L'ho ringraziato e continuerò a farlo, ha fatto delle cose davvero importanti. Stefano è un ragazzo più giovane rispetto proprio a Capodicasa con delle esperienze sopra le spalle, parliamo di una persona perbene che ha una passione fuori dal normale e nel suo lavoro è davvero maniacale. Uno che pretende molto e sta attento ai dettagli, non lascia nulla al caso e ha delle sue idee. La professionalità ha contraddistinto entrambi gli allenatori: se il primo cerca di trovare la soluzione nel più breve tempo possibile, Antonello era un po' più riflessivo. Due allenatori importanti che possono fare molto bene come si è già visto nel corso delle rispettive carriere".
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