"Siamo messi meglio dell'anno scorso ma siamo sempre in un momento difficile. Le sconfitte consecutive non fanno piacere a nessuno. Abbiamo fatto buone partite, ma i risultati sono stati quelli. E' un momento negativo ed è inutile cercare paragoni con la scorsa stagione. La sfida col Bologna è essenziale per il nostro cammino, dobbiamo dare un segnale, far vedere che siamo vivi". Parole da leader. D'altronde, dopo aver trascorso un anno e mezzo a gestire i rosanero più giovani e caricare l'ambiente nei momenti più difficili, Luca Rigoni è divenuto una sorta di guida morale per il Palermo di Beppe Iachini. Quando il centrocampista ex Chievo è in campo, si vede; quando deve dar forfait, si percepisce un'assenza importante nella linea mediana della squadra. In un periodo così critico, in cui il risultato utile (vittoria o pareggio) manca ai siciliani da oltre un mese, il classe '84 decide di salire in cattedra e di scuotere gli animi. Adesso è tempo di reagire.
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PRESS ROOM, Rigoni il leader: “Vincere a Bologna è essenziale. Rispondo così a Zamparini, abbiamo un solo problema. Voglio salvare Iachini”
Il centrocampista rosa si erge a condottiero e prova a spiegare il momento attraversato dalla squadra di Iachini
di Claudio Scaglione
Calo."Siamo delusi, ma allo stesso tempo positivi. Bisogna guardare alla prossima. Il calcio è bello perché dopo ogni sconfitta si può subito recuperare. Se torniamo quelli di qualche partita fa i problemi ce li avranno gli avversari. Non è tutto da cambiare rispetto all'anno scorso, anche se magari ci sono stati tanti cambiamenti di modulo per cercare di valorizzare i nostri giocatori - ha detto Rigoni in conferenza stampa -. Ultimamente non è andata bene, ma vogliamo ripartire. Se i risultati non vengono è normale che ci siano critiche. Avevamo fatto un grande inizio, ma non possiamo dire che prima eravamo fortissimi e ora siamo scarsi. Bisogna prendersi le responsabilità, parlare poco e pensare ai fatti. E' una squadra giovane, i più vecchi come me devono dare di più e prendere per mano la squadra.".
Ritiro forzato."A tutti noi giocatori il ritiro non piace, star via dalle nostre famiglie non fa piacere, però in questo momento la società ha fatto presente questa esigenza e quindi è normale che lo faremo con tutto l'impegno sperando che faccia bene come l'anno scorso".
Toc toc, attaccanti?"Stiamo cercando di risolvere questo andamento. Abbiamo avuto qualche problemino perché Djurdjevic si è rotto la caviglia, Gilardino non si allenava da diverso tempo prima di arrivare da noi. Qualche difficoltà c'è stata, ma chi ha giocato si è impegnato al massimo. Non è colpa di nessuno. Al momento prendiamo troppi gol, dobbiamo stare più uniti e tutti insieme usciremo da questa situazione".
Iachini a rischio."Sappiamo che questa è una piazza esigente, poi anche il presidente in passato ha cambiato tanti allenatori. Ma io sono uno che il mister l'ha avuto tante volte - ha commentato Rigoni durante l'incontro coi giornalisti -. Noi giochiamo per Iachini e soprattutto per il Palermo. Sarebbe una sconfitta per me che sono venuto qui per lui vederlo andare via".
Giudizi perentori di Zamparini."Se il presidente dice che in questo momento siamo la squadra più scarsa del campionato avrà le sue ragioni. Io penso che abbiamo dimostrato il nostro valore, ma ora dobbiamo fare parlare solo il campo. Inoltre abbiamo riscontrato un problema da eliminare quanto prima, incassiamo troppe reti".
Rinnovo."Il mio agente ha parlato col presidente in estate, ma non è una priorità in questo momento della stagione badare al mio rinnovo. Il mio pensiero va al campionato e alla sfida del 18 ottobre. A Bologna giocheremo una gara delicatissima, è un appuntamento in cui sarà vietato fallire".
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