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Potenza-Palermo, furia Baldini: l’analisi del tecnico rosanero

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Il Palermo spreca un'altra grande chance per dare slancio al proprio finale di campionato: solo un pareggio contro il Potenza

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Due a due. È questo il risultato finale di Potenza-Palermo, gara andata in scena allo Stadio Comunale "Alfredo Vivarini" e valida per la trentatreesima giornata del campionato di Serie C-Girone C. I rosanero di mister Silvio Baldini non vanno oltre il pareggio e sprecano un'altra grande chance per dare uno slancio decisivo al proprio finale di campionato.

"Sono arrabbiato. Per me, il Palermo può anche perdere, ma deve uscire a testa alta dal campo, deve giocare esattamente come ha fatto negli ultimi venti minuti. Non voglio che noi stiamo ad aspettare che capiti sempre qualcosa. Come mai prendiamo gol sempre a primo tiro in porta? Come mai siamo così sfortunati? Oggi il padre eterno mi ha detto vai tranquillo che pareggi, ma io sono contento per i tifosi che ci mettono cuore e passione. Io sono venuto qui perché amo questo mestiere e voglio vincere per l'amore che io ho per la vostra città. Anche se non sono nato qua, io mi comporto come si comportano i veri signori siciliani che non c'entrano niente con gli atteggiamenti mafiosi. Io sono amico degli uomini che rispettano gli uomini. Vado a testa alta perché ho capito la cultura di questa città e voglio portarla sul campo. I nostri giocatori possono diventare più forti solo se capiscono cosa vuol dire indossare questa maglia che è il colore della passione. Chi mette la maglia rosanero deve mettere amore sul campo. Aspetto tattico e tecnico oggi vale poco, io ho dato la possibilità a tutti", ha dichiarato il coach rosanero nel corso della consueta conferenza stampa pre-partita.

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Il pari rimediato in rimonta - grazie alla rete in extremis del giovane Edoardo Soleri -, seppur recuperando un doppio svantaggio, lascia l'amaro in bocca all'intera piazza rosanero.

"A Palermo non ci sono titolari e riserve. Accardi sa cosa significa vestire la maglia del Palermo, eppure oggi è andato in panchina come fosse un titolare. Doda l'ho tolto perché alla fine del primo tempo aveva la diarrea ma lui era rientrato lo stesso in campo. Questi piccoli atteggiamenti io ve li dico per dirvi che questo tipo di mentalità ha portato il Palermo a cambiare allenatore. Il Palermo è una squadra che se non avesse cambiato atteggiamenti ci sarebbe l'allenatore di prima. L'aspetto caratteriale è determinato da alcuni tipi di situazione. Situazioni che non vanno nascoste. Anche io mi adeguo alla nuova comunicazione, questi giocatori devono tirare fuori gli attributi. Se hanno il muso lungo non si devono allenare, in quel caso prendiamo ragazzi dalla Primavera. L'atteggiamento è quello che conta più di tutto. Questi devono mettersi in testa che c'è da pedalare, chi si sente una riserva si metta da parte. Prendiamo un ragazzo della Primavera e lo mettiamo al suo posto. Qui bisogna essere uomini perché quando rappresenti una città devi avere la cultura di capire cosa significhi indossare la maglia rosanero e perché la maglia soprattutto è rosa e nera. Io voglio andare in Serie B con il Palermo. I ragazzi hanno capito ciò che io voglio, si devono assumere le loro responsabilità. Soprattutto chi non gioca! Accardi è quel ragazzo che si sente sempre titolare, ci vogliono persone che abbiano la capacità di capire cosa significhi indossare la maglia del Palermo", ha proseguito Baldini.

Potenza-Palermo, furia Baldini: l’analisi del tecnico rosanero- immagine 3

Nonostante un finale convincente, sembrano tornate le incertezze che travolgono la squadra rosanero nelle gare in trasferta, con il gioco che viene prodotto ma che spesso non viene concretizzato.

"Nel primo tempo l'unico di cui non ero contento era Mattia Felici. Quando l'ho cambiato gli ho chiesto quanti dribbilg avesse fatto, quante volte avesse tirato in porta o quante volte avesse recuperato la palla. Nel primo tempo non mi è piaciuto, ma a Foggia ha fatto il difensore oggi non era ne' carne ne' pesce. Io voglio bene al Palermo, è un problema di atteggiamento. Ci sono troppi ragazzi che non giocano che si sentono penalizzati e quando ne ho bisogno non sono pronti. Questo è il problema del Palermo. Io voglio che la gente sia orgogliosa di ciò che facciamo. Negli ultimi dieci minuti abbiamo fatto tre gol - uno in fuorigioco - , questo il Palermo deve farlo sin dall'inizio. La maglia del Palermo pesa per chi non si sa prendere le sue responsabilità. Io sono onesto con me stesso, sul due a zero ho detto ora prendo un taxi e me ne vado a casa", ha concluso il coach rosanero.

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