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Pastore: “Tornare al Palermo? Sarei felicissimo, ho la maglia di Brunori. I tifosi…”

Palermo
"El Flaco" si concentra su Brunori e non esclude un ritorno in maglia rosanero

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Nella lunga intervista concessa da Javier Pastore alle colonne di PalermoToday (qui la prima parte), si è inevitabilmente passati al tema riguardante un possibile ritorno in Sicilia del "Flaco", passando poi per l'attuale punto di riferimento della formazione di Eugenio Corini, ovvero Matteo Brunori. Di seguito le dichiarazioni dell'ex Roma e PSG:

"Un mio ritorno a Palermo? Nel calcio non si sa mai… Ho sempre seguito i rosanero in questi anni, i tifosi mi hanno sempre mostrato tanto affetto. Se dovesse arrivare una chiamata la valuterei assolutamente: vedrei cosa posso dare io al club e mi siederei per capire bene. Io spero che il Palermo possa tornare presto in serie A, questo è il desiderio che ho: voglio rivedere i rosanero nella massima serie. Se il mio telefono squillasse cercherei di capire bene quale potrebbe essere il mio apporto alla squadra e cosa il club si aspetterebbe da me: metterei tutto sul piatto. Faccio sempre così quando ricevo un’offerta da parte di una squadra. Nel calcio non si sa mai cosa può succedere, se un giorno tornassi in rosanero ne sarei felicissimo. Non voglio dire nulla, il calcio ha un’infinita gamma di strade.

Ho seguito il Palermo in questi anni, tantissimo la scorsa stagione, Brunori è stato magnifico. Ha grande personalità, è un trascinatore autentico: ogni palla che toccava era gol. Sono convinto che farà una grande stagione anche quest’anno. Brunori è un attaccante che sa metterla dentro in tutti i modi: di sinistro, di destro, di testa. Un bomber vero. Ho anche la sua maglia, mio suocero me l’ha regalata. Sa che io amo collezionare le magliette di calcio e mi ha regalato la sua maglia. È a casa mia, custodita con grande cura. Brunori ha grinta e talento da vendere. Tifosi? Posso dire loro che li ringrazierò sempre: dal primo giorno mi hanno trattato come fossi un palermitano. Questo non lo dimenticherò mai. Devono sempre stare vicino alla squadra, possono dare tanto ai giocatori. Li saluto con estremo affetto, il Barbera pieno è qualcosa di straordinario: mi riempie di gioia".

Chiosa sul "Pibe de Oro" che nel 2010 allenò anche Pastore come Commissario Tecnico dell'Argentina, definendolo come un "maleducato del calcio": "Per me Diego Maradona è e resterà sempre un punto di riferimento, un idolo. Bastava solo guardarlo per avere delle emozioni. Ho avuto la fortuna di stare con lui al Mondiale, mi ha aiutato tantissimi in quegli anni. Averlo come allenatore è stato impagabile. Ho imparato tantissime cose da lui: lui si metteva accanto a me, dopo gli allenamenti, e mi svelava alcuni segreti. È stato un mito, per me ha sempre speso belle parole. Mi ricordo che ogni volta che andavo in Nazionale lui mi chiamava e mi diceva 'in Italia i tifosi sono molto passionali, non devi fare mai questo né quello…'. Mi dava consigli sulla base della sua esperienza, io avevo diciannove anni, ritrovarsi accanto a Diego Armando Maradona è stato incredibile. Era una persona buona, di cuore, magnifica"

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