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Palermo, Valente e il gol a Modena: l’arte del saper attendere il proprio momento

Palermo
Valente ha fruttato i 4 punti che i rosanero possono vantare nel ruolino esterno

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a cura di Nicolò Cilluffo

"E per quanta strada ancora c'è da fare... amerai il finale". Musica, sport, vita. Discipline che si intrecciano, mattoni sgretolati che si assestano per dare una forma alla sostanza. Cesare Cremonini sulle note di "Buon viaggio", Nicola Valente con i colori rosanero cuciti sul petto. Caparbietà, spirito di sacrificio e un bacio alla maglia che vale più di mille parole sotto un settore ospiti gremito di cuori rosanero. L'arte del saper attendere il proprio momento, la ferma consapevolezza nei propri mezzi ed il lavoro come unica valvola di sfogo.

Pupillo di Silvio Baldini, uno dei protagonisti della splendida cavalcata che ha condotto il Palermo in Serie B. Dai dilettanti al secondo gradino del calcio professionistico italiano a trent'anni suonati. Non un ostacolo, bensì uno stimolo, per chi è abituato a mangiare polvere, custodendo ben saldi sogni ed obiettivi nei meandri del proprio cuore.

"Per me è un'occasione da non perdere, sono nel momento giusto. Io mi ci sento un giocatore di Serie B, ma devo sentirmi anche di Serie A altrimenti mi mancherebbero gli stimoli. Voglio lavorare e mangiare l'erba per dimostrare alla gente che posso starci in B. Non mi lamenterò e pedalerò per guadagnare la fiducia di tutti", aveva dichiarato Valente in sede di conferenza stampa dopo aver firmato il rinnovo di contratto che lo legherà al club di viale del Fante fino al prossimo 30 giugno. Fortemente voluto in primis dall'ormai ex allenatore di Palermo e Perugia.

Alle porte della stagione della consacrazione del numero 30, il terremoto dovuto alle dimissioni di Baldini e Castagnini. Gli occhi visibilmente lucidi di un uomo, ancor prima che di un calciatore, commosso nel giorno del saluto del proprio mentore. Bisogna rimboccarsi le maniche, ancora una volta.

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Il City Football Group affida la guida tecnica della prima squadra ad Eugenio Corini. Si azzerano le gerarchie, bisogna pedalare duro per dimostrare di poter reggere il peso della maglia del Palermo in cadetteria. Il Genio non stravolge l'assetto tattico baldiniano e, quanto meno inizialmente, dà fiducia a Valente. Sessanta minuti nella vittoria casalinga contro il Perugia e altri sessantacinque nel pareggio a Bari, in cui a risultare decisivo è stato proprio l'esterno d'attacco con la prima firma in carriera in Serie B. L'ex Carrarese rimedia, poi, un cartellino rosso nella prima sconfitta in campionato del Palermo contro l'Ascoli di Bucchi, perdendo qualche posizione nelle gerarchie di Corini.

Un totale di settantaquattro minuti nelle seguenti sette partite, nient'altro che spezzoni di match per il classe 1991. Lo sfortunato infortunio del frizzante Salvatore Elia e la chance a Modena nel malleabile 4-3-3 di Corini. Una prestazione di spessore, un cross da cui è nato il rigore, poi trasformato magistralmente da Brunori. E un gol a chiudere i giochi sul finale di primo tempo. Ma, soprattutto, esperienza e dinamismo messi a servizio della formazione siciliana. La sensazione è che i guizzi di Valente possano risultare imprescindibili per questo Palermo che con il calciatore originario di Zevio in campo acquisisce imprevedibilità in fase offensiva ed equilibrio in fase di non possesso.

Il finale è ancora tutto da scrivere ma, senza dubbio, Valente vuole incidere il proprio nome e cognome tra i protagonisti, e non tra le comparse, del film in rosa... nero.

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