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Palermo-Turris, le leve motivazionali per risollevare la classifica: la chiave psicologica nella svolta targata Boscaglia

Non solo tecnica e tattica nel credo calcistico di Roberto Boscaglia

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Dopo la sosta, Alberto Pelagotti e compagni tornano in campo per la gara contro la Turris.

Mercoledì 25 novembre, la squadra rosanero affronterà fra le mura amiche dello Stadio "Renzo Barbera" gli uomini di FrancoFabiano. La sfida, valida per la 6a giornata del campionato di Serie C-Girone C, era inizialmente in programma lo scorso 21 ottobre. Match rinviato poco prima del fischio d'inizio a seguito delle prime nove positività al Coronavirus emerse all'interno del gruppo squadra rosanero.

Dopo aver trascorso una "settimana quasi tipo" (da mercoledì a mercoledì), la squadra rosanero si appresta ad affrontare la terza sfida consecutiva in casa, immersa ancora in pieno "tour de force" per via dei recuperi in programma, a causa dell'intasamento del calendario figlio dell'emergenza sanitaria da Covid-19. Inizio di campionato opaco ed al contempo burrascoso, dettato dal ritardo di condizione, dai molteplici infortuni muscolari, dall'apprendistato fisiologico relativamente al credo calcistico del tecnico di Gela e, soprattutto, dall’imperversare del Covid-19 che ha investito inesorabilmente il nucleo rosanero.

Il tecnico ex Virtus Entella, anch' egli colpito dal virus, s’è trovato a gestire ed affrontare una situazione spinosa e imprevedibile.

Non certo un periodo semplice, quello vissuto dalla compagine rosanero, dove oltre all'ansia da risultato ed al tarlo dei dogmi tecnico-tattici da assimilare e cercare di esprimere in maniera efficace sul terreno di gioco, devono essere scattati,  per forza di cose, altri meccanismi di matrice psicologica, la cui incidenza va ben oltre le componenti di natura squisitamente calcistica. RobertoBoscaglia è un maestro di calcio trasversale, Non solo la cura dei fondamentali ed il lavoro certosino in ambito tecnico, strategico e atletico, ma anche un approfondito ed intenso training di matrice motivazionale per tarare stimoli e motivazioni dei suoi calciatori al fine di ottimizzarne la condizione mentale.

Le motivazioni, nel calcio come nella vita”, devono essere contate parecchio all’interno dello spogliatoio rosanero, quando tutto sembrava girare storto, quando anche la sfera di cuoio, durante una giocata elementare, magari un semplice scarico o una transizione in verticale da eseguire sul manto erboso, sembrava pesare come un macigno. Qualcosa deve essere scattato, una scintilla ardente e illuminante si è indubbiamente accesa nella mente dei calciatori rosanero.

Il primo crocevia motivazionale è stato certamente il match di Catanzaro dello scorso 4 novembre, con un pareggio agguantato in extremis dalla compagine rosanero in un contesto a dir poco problematico con gli uomini di Boscaglia attanagliati da rabbia e frustrazione per una serie di decisioni arbitrali avverse, addirittura in doppia inferiorità numerica, per via della duplice espulsione di Jeremie Broh e Roberto Crivello.

Il successivo derby di Sicilia con i cugini catanesi ha certamente costituito la scossa definitiva. Con la rosa falcidiata dal ciclone Coronavirus, al limite dei requisiti normativi minimi, come da protocollo sanitario federale, per disputare un match ufficiale, con Boscaglia a fare la conta nello spogliatoio per racimolare undici effettivi schierabili, senza giocatori di movimento in panchina, con la surreale consapevolezza di non poter effettuare alcun cambio se non inserendo un giovane portierino unico superstite a disposizione per subentrare. La prestazione maiuscola sul piano della voglia, del carattere e della personalità, l'ardore ed il furore agonistico in piena conformità alla natura del derby, la vittoria sfiorata ed il punto ottenuto con pieno merito. Una performance calcisticamente epica che ha esaltato compattezza, valori morali e attributi di un gruppo che ha acquisito una volta di più la consapevolezza della propria statura anche sul piano squisitamente calcistico. La vera svolta in quest'avvio di stagione che ha fatto da preludio alle tre vittorie consecutive che hanno definitivamente sancito la nascita e l'espressione sostanziale di un'idea, di un'identità, di una filosofia calcistica, ancora da sviluppare, potenziare e definire, ma che ha già dato tangibile traccia di sé sul rettangolo verde.  Le leve motivazionali del Palermo, in quella sfida focale hanno sopperito alle assenza forzata dei 30.000 del "Barbera", con il desiderio di volere a tutti i costi dimostrare il proprio valore in campo, con la passione per raggiungere l’obiettivo che si prospettava di fronte, in quella sera di novembre. Con lo scopo, di uscire dal campo di gioco, con i 3 punti della vittoria, nonostante l’estrema situazione di dolore e scoramento che zavorrava in quel momento la compagine rosanero. Alla fine è arrivato un pari che comunque ha avuto il sapore della vittoria morale, scrollando di dosso definitivamente dubbi, timori, interrogativi figli di un avvio di stagione obiettivamente ben lontano dalle aspettative della vigilia. Bravo Boscaglia a toccare le corde giuste nella mente e nell'anima dei suoi gladiatori, encomiabili a loro volta nell'interpretare al meglio sul terreno di gioco i 5 elementi chiave delle leve motivazionali: desiderio, passione, obiettivo, scopo e dolorePalermo-Turris è l'ennesima sfida, oltre che al cospetto della formazione campana, con se stessi ed i propri limiti, da guardare dritti negli occhi ed affrontare senza abbassare lo sguardo, con l'unico scopo di superarli e proseguire la marcia di avvicinamento alla zona nobile della classifica.