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Palermo, Terlizzi rincara la dose: “Filippi? La gratitudine non ha prezzo. Io e Boscaglia allo scontro, ma chiarivo con lui. Ecco cosa mi disse Sagramola”

BOLOGNA, ITALY - FEBRUARY 10:  Christian Terlizzi of Siena in action during the Serie A match between Bologna FC and AC Siena at Stadio Renato Dall'Ara on February 10, 2013 in Bologna, Italy.  (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)

Christian Terlizzi sulla svolta in panchina in casa Palermo

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Christian Terlizzi ha condiviso significativi trascorsi professionali con Roberto Boscaglia.

A Trapani, insieme, l'ex centrale difensivo ed il tecnico nativo di Gela hanno sofferto, gioito, vinto e discusso. Confronti vibranti e serrati.

Scambi di vedute animati e talvolta sul filo della tensione, ma sempre costruttivi e leali, nel rispetto dei reciproci ruoli e finalizzati solo ed esclusivamente al bene della squadra. Scosse di spogliatoio a posteriori utili a rinsaldare l'unità di intenti n seno al gruppo squadra, commutando l'insofferenza ed il fervore in ener4gia positiva da riversare sul rettangolo verde per superare ostacoli ed avversari.

L'epilogo del mandato di Boscaglia sulla panchina del Palermo ha fatto molto discutere. Non tanto per l'esonero, comprensivile in relazione a risultati e disconnesione, empatica e concettuale, con gran parte della squadra. L'aspetto che ha certamente diviso l'opinione pubblica è stato l'avvento in qualità di sostituto alla guida del Palermo del secondo Giacomo Filippi, storico vice dell'ex allenatore di Brescia, Trapani e Virtus Entella, che ha accettato senza indugi l'incarico offertogli dal club rosanero. Dinamiche che non è piaciuta a Christian Terlizzi, che ha commentato l'accaduto senza filtri sui propri canali social, ribadendo il suo pensiero nel corso di un'intervista concessa a "La Gazzetta dello Sport".

"Secondo me quanto avvenuto a Palermo è sbagliato. Se si fa parte di uno staff, soprattutto se si è secondo, non tanto un preparatore atletico che può anche restare a prescindere dall’allenatore, qualsiasi cosa dica la società deve restare legato all’allenatore perché se ha fatto un percorso con lui, se allena in determinate categorie è perché lui lo ha scelto e portato con sé. La gratitudine in questo caso non ha prezzo, anche a costo di lasciare il contratto. Sagramola lo conosco dai tempi della Lodigiani, lì ho fatto tutto il settore giovanile e ho esordito a 16 anni in Serie C. E’ un dirigente molto competente e sa lavorare bene con i giovani. Che era l’obiettivo del Palermo. Lui tempo fa mi disse che, visto che il budget non era altissimo, voleva provare a costruire una squadra di giovani per portare il Palermo in alto, vincendo e allo stesso tempo riuscendo a vendere anche qualche ragazzo. Per questo non mi aspettavo un Palermo da vetta, così come non credevo che prendessero Boscaglia. Scelta sbagliata. Roberto ha bisogno di giocatori di fiducia, se non la sente poi perde il controllo del gruppo ed è quello che è successo al Palermo e anche nelle altre piazze dove è stato mandato via. La sua fortuna è stata a Trapani dove si è cresciuto un gruppo dalla D alla B".

Il post pubblicato dall'ex difensore di Palermo, Catania e Trapani, dopo l'insediamento di Filippi sulla panchina rosanero chiama in causa in modo diretto ed inequivocabile anche gli attuali componenti dell'organico rosanero.

"Il mio post sui social a difesa di Boscaglia? Mi ha chiamato Silvio Baldini complimentandosi ma, a mente fredda,  penso di avere pure sbagliato a commentare. E’ stata una cosa impulsiva. Come ragiono nella vita ragiono anche nel calcioParole figlie della stima che provo nei confronti di Boscaglia? Affatto, anzi le ho dette proprio perché non ho nessun rapporto. Io sono stato uno dei pochi giocatori a Trapani che è andato sempre allo scontro con lui perché ha un carattere particolare. In carriera sono sempre andato a parlare con l’allenatore quando qualcosa non funzionava, non andavo dalla società a lamentarmi. La costruzione di un gruppo passa da qui, chiarendosi con il diretto interessato. Il comportamento dei giocatori del Palermo? Il punto è questo, non devi andare in società a lamentarti dell’allenatore, perché è quello che è accaduto a Palermo, metti gli attributi sul tavolo e affronti il tecnico. Probabilmente è un gruppo giovane che non conosce certe dinamiche".

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