serie b

Palermo, S. Tuttolomondo: “Spiego perché non figuro nel club rosa, la mia funzione in Arkus…”

Palermo, S. Tuttolomondo: “Spiego perché non figuro nel club rosa, la mia funzione in Arkus…”

L'intervista al direttore finanziario di Arkus Network, Salvatore Tuttolomondo

Mediagol97

La parola a Salvatore Tuttolomondo.

Il direttore finanziario e "mente" del gruppo Arkus, intervistato da Il Corriere dello Sport, ha spiegato i vari ruoli dei propri familiari all'interno del club siciliano ed al di fuori di esso, soffermandosi inoltre sugli obiettivi da perseguire con il Palermo Calcio in vista della prossima e delle ancora successive stagioni sportive. Nella società di Viale del Fante vi è dunque un solo Tuttolomondo con delle vere e proprie cariche ufficiali: si tratta di Walter, uno dei fratelli, nel ruolo di consigliere. Gli altri familiari sono invece dislocati all'interno della società madre, denominata appunto Arkus Network.

Salvatore, il "patriarca" della famiglia Tuttolomondo e spesso protagonista di varie interviste e conferenze stampa, ci tiene subito a chiarire la situazione a riguardo, mettendo i cosiddetti puntini sulle i: "La mia funzione è di direttore finanziario del gruppo Arkus e ho assemblato gli altri del team per questa operazione. Siamo una squadra vincente. Non figuro nella Palermo Calcio perché ho altri interessi nelle aziende del gruppo, non avrei il tempo, sarei anche incompatibile e in conflitto di interessi. Un eccesso di trasparenza, dovendo supportare varie strategie. Non perché non possa assumere cariche per fatti accaduti circa trent'anni fa, peraltro noti, per i quali ho pagato rimettendoci aziende e tranquillità. Sono esente da pregiudizi di sorta e immune da ostative. E non accetto insinuazioni di alcun genere".

Capitolo Famiglia

"Marcella è mia moglie, Walter e Claudio i fratelli, Riccardo e Vittoria i miei figli, entrambi sposati. Sono tre volte nonno, di Alissa, Sofia e Leonardo che da poco ha compiuto un anno. Riccardo è già in azienda e Vittoria rientrerà da Madrid per tornare con noi. E non dimentichiamo Gianluca, un nipote: la terza generazione. Papà era di Agrigento. Purtroppo l'abbiamo perso sei mesi fa, uno dei motivi che ci ha fatto tornare a Palermo dove avevamo vissuto per qualche tempo. Anche mio zio è di Palermo. Io sono nato a Portici il 20 aprile del '55. Papà comandava la stazione dei Carabinieri quando ha conosciuto mia madre. All'epoca c'erano regole molto ferree nell'Arma; se qualcuno amoreggiava, per motivi di potenziale conflitto, o si separava oppure veniva trasferito. Lui preferì lasciare e, per sbarcare il lunario, fece il mestiere dei disperati. Vendeva polizze assicurative porta a porta e, partendo dal basso, costruì una sorta d'impero. Mio nonno era ispettore del dazio a Raffadali, la nonna ostetrica condotta. Fu lei a fare nascere Totò Cuffaro".