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Palermo, quel tackle di Schwoch: “Rosa dovevano andare in Serie C”. La verità dell’ex attaccante a Mediagol.it

Palermo, quel tackle di Schwoch: “Rosa dovevano andare in Serie C”. La verità dell’ex attaccante a Mediagol.it

Le dichiarazioni rilasciate dall'opinionista e commentatore di Dazn che, in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it, ha voluto chiarire in modo inequivocabile il suo pensiero dopo l'intervista a 'La Nuova Venezia'

Mediagol7

Continua a tenere banco la situazione relativa ai playout di Serie B.

Dopo la vittoria per 2-1 conquistata lo scorso mercoledì dalla Salernitana di Leonardo Menichini contro il Venezia grazie alle reti messe a segno da Milan Duric e Lamin Yallow (e per i veneti da Gianmarco Zigoni allo scadere), domenica sera andrà in scena il secondo ed ultimo atto dello spareggio salvezza.

Uno spareggio salvezza programmato dopo la sentenza da parte della Corte Federale d'Appello sul caso Palermo dello scorso 29 maggio. I giudici, in quella occasione, hanno di fatto parzialmente accolto il ricorso presentato dalla società di viale del Fante dopo la sentenza del Tribunale Federale Nazionale che ne aveva decretato la retrocessione in terza categoria, riducendo la sanzione ed affliggendo al Palermo una penalizzazione di venti punti.

A tal proposito, si è espresso anche Stefan Schwoch, commentatore ed opinionista di Dazn. "Cosa penso di questi playout? Semplicemente che il Palermo doveva essere retrocesso all'ultimo posto, come era stato fatto in prima battuta, e così doveva restare. Pertanto i playout dovevano farli Foggia e Salernitana, non certo il Venezia. Questa era la cosa giusta".

Dichiarazioni, quelle rilasciate ai microfoni de 'La Nuova Venezia', che non sono certamente passate inosservate. Ragion per cui, l'ex attaccante di Venezia, Napoli e Torino - intervistato in esclusiva dalla redazione di Mediagol.it - ha voluto fornire la sua versione dei fatti, chiarendo in modo inequivocabile il suo pensiero.

"Io ho la mamma palermitana e tanti zii e cugini palermitani, perciò ho tante spiegazioni da dare. Scherzi a parte, nell'intervista che mi è stata fatta si parlava dei playout, se era giusto farli o meno: io ho semplicemente detto che i playout era giusto farli indipendentemente da chi doveva disputarli, ma sicuramente essendo giocati dopo tanto tempo non tutti i valori vengono rispettati, perché è chiaro che c'è qualcuno che si è allenato bene e qualcuno invece meno bene. Dunque, ho detto che a parer mio è giusto che in Italia le sentenze e qualsiasi altri provvedimenti vengano presi subito senza che il tutto si protragga fino al termine del campionato. Perché è chiaro che se una squadra ha commesso degli errori per cui deve essere retrocessa va retrocessa, se non ha commesso errori, invece, non va retrocessa. Ma questo è un ragionamento che va oltre, aldilà della squadra in questione: avrei detto la stessa identica cosa di qualsiasi altra squadra, questa è una cosa su cui non si può discutere. Io non volevo condannare il Palermo a prescindere, anzi. Io ho solo detto che se il Palermo, il Brescia o qualsiasi altra squadra avesse realmente commesso l'illecito è giusto che paghi. Io la penso così, nella mia carriera ho sempre messo al primo posto il giusto comportamento, ma lungi da me voler condannare il Palermo a prescindere. Non c'è volontà alcuna, si è trattato solo di uno spiacevole fraintendimento. Io capisco la sofferenza dei tifosi che negli anni passati hanno già vissuto situazioni simili; capisco tutto, però io non avrei motivo di avercela col Palermo, anzi avendo parenti palermitani ho dei ricordi bellissimi legati a questa città che meriterebbe, a livello calcistico, molto più di quello che ha. Quando mi hanno chiesto chi ha meritato di vincere il campionato, ho risposto Lecce e Brescia, ma perché per me il campionato lo vince chi lo ha meritato. Mi dispiace sia successo questo caos mediatico, chiedo scusa ai tifosi, anche se fondamentalmente non ho nulla da chiedere scusa: ho solo espresso il mio pensiero. Per il resto continuerò a venire a Palermo con piacere come ho sempre fatto".