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Palermo, prove di futuro: Mirri incontra Andrea Radrizzani a Milano. Il patron del Leeds interessato al club rosanero? I dettagli
L'incontro a Milano tra il presidente Dario Mirri e Andrea Radrizzani
Una serie di criticità di varia natura, alcune oggettivamente preventivabili ed altre imprevedibili, che hanno complicato non poco il percorso del Palermo di Hera Hora. Errori ed omissioni sul piano programmatico e gestionale, valutazioni non del tutto illuminate in materia di calciomercato e livello delle principali contendenti, l'incubo Covid-19. Le ragioni di questa deludente prima parte di stagione in casa rosanero sono molteplici.
Non era razionalmente legittimo pretendere che la neonata società siciliana, in relazione alla dimensione economica attuale, allestisse una corazzata in grado di fare il vuoto nel proprio girone di pertinenza al primo anno da matricola nel campionato di Serie C. Tuttavia, in virtù di bacino d'utenza, budget ed ambizioni palesate, era auspicabile che si costruisse un organico in grado di occupare stabilmente le posizioni di vertice e veleggiare in comfort zone in chiave playoff.
Il verdetto insindacabile del campo ha ad oggi messo di fronte coloro che amano i colori rosanero ad una realtà ben diversa.
Il Palermo attuale è una squadra incompiuta e discontinua, non propriamente funzionale al credo calcistico del suo allenatore, con limiti strutturali acclarati e detentrice di una posizione anonima in classifica. Rendimento e condizione che non soddisfano in primis gli stati generali del club, dal presidente ed azionista di maggioranza Dario Mirri, passando per l'amministratore delegato e dirigente plenipotenziario, Rinaldo Sagramola, fino al comparto dell'area tecnica formato dal ds Renzo Castagnini ed il tecnico Roberto Boscaglia. Tutti i profili focali in seno al club, ognuno per le rispettive mansioni e competenze, hanno innegabili responsabilità, come per altro pubblicamente ammesso dagli stessi protagonisti con spirito autocritico ed onestà intellettuale. Il presente del Palermo sul rettangolo verde desta delusione e perplessità, il futuro in ambito societario genera ad oggi diversi interrogativi.
L'idillio imprenditoriale tra Dario Mirri e Tony Di Piazza pare volgere al termine per gli ormai noti dissidi concettuali e manageriali su peso specifico e ripartizione dei ruoli nella cogestione della società. L'immobiliarista italoamericano ha già esercitato il diritto di recesso dal suo quaranta percento delle quote lo scorso 28 dicembre. Entro centottanta giorni da quella data il socio di minoranza dovrà essere liquidato. I due imprenditori hanno dato mandato di concerto ad un advisor qualificato di stimare il congruo valore di mercato delle quote di Di Piazza. Quote ad oggi ufficialmente in vendita. In ragione della struttura dello statuto di Hera Hora, soggetto controllante del Palermo FC, non sarà semplice reperire una figura disposta ad investire per ereditare una posizione di effettiva minoranza, priva di margine e peso specifico sul piano operativo e decisionale. Tuttavia, un'iniziale forma di compartecipazione potrebbe costituire anche un primo graduale step per un potenziale imprenditore disposto a contemplare, in prospettiva, l'ipotesi di rilevare per intero le quote del club di Viale del Fante.
L'incubo Covid-19 ha scompaginato contenuti, sequenza e tempi del progetto societario coniato principalmente da Dario Mirri e Rinaldo Sagramola.
Il riverbero rovinoso della pandemia non ha soltanto falcidiato l'organico a disposizione di Roberto Boscaglia, ma ha al contempo complicato in maniera significativa il quadro dal punto di vista finanziario. La recessione economica che ha fisiologicamente colpito imprenditoria, industria e attività commerciali a tutti i livelli in regime di lockdown ha chiaramente avversato anche il mondo del calcio. I previsti introiti legati alla sottoscrizione degli abbonamenti ed agli incassi derivanti dal botteghino sono venuti meno, così come vi è sato un drastico ridimensionamento, se non uno stop totale in alcuni casi, dei proventi relativi ad accordi di sponsorizzazione e contratti pubblicitari. Il tutto al cospetto di costi vivi di gestione, comunque rilevanti in un campionato di Serie C, rimasti ovviamente in essere ed a cui adempiere doverosamente.
Ragion per cui, Dario Mirri, il quale si è sempre dichiarato disponibile ad accogliere eventuali nuovi soci investitori o, in alternativa, ad ascoltare la proposta di imprenditori solidi e facoltosi disposti a rilevare l'intero pacchetto azionario del club, ha iniziato un giro d'orizzonte in quest'ottica. A questo proposito, secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva dalla redazione di Mediagol.it, il presidente rosanero è stato protagonista di un'interessante incontro interlocutorio con l'attuale patron del Leeds, nonché fondatore e proprietario, tra gli altri asset, di Eleven Sports tramite Aser Ventures.
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