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FOCUS PALERMO

Palermo: prologo d’amore diviene il senso, rosa top con super Joel e capitan Matteo!

Palermo Calcio
Commozione e cordoglio al Barbera per onorare la memoria di Sara Campanella, ennesima vittima innocente di femminicidio, prima di Palermo-Sassuolo. Prestazione top dei rosa: super Pohjanpalo e alcune indicazioni interessanti in vista del rush finale.
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di Leandro Ficarra

PROLOGO DIVIENE SENSO - Prologo di Palermo-Sassuolo che diviene senso ed impellenza. Cordoglio e sgomento in un mite pomeriggio di primavera. Riflessione solenne e profonda. Travaglio interiore, tumulti di giustizia, spasmi d'amore. Tutto nel ricordo, struggente e straziante, di Sara Campanella. Ennesima vittima, pura ed innocente, di efferato femminicidio. Cancro umano, etico e sociale dei giorni nostri. Corona di fiori deposta, maglia rosa donata ai familiari per onorare la memoria della giovane studentessa. Il cuore del Barbera batte forte, tra le pieghe di un applauso senza tempo né confini. Pulsano dolore e rabbia. Respiri e sospiri sospesi in un'aria surreale. Commozione pura, sentita, viscerale. Voglia di urlare il diritto alla libertà come insindacabile essenza della vita. Rispetto incondizionato della sacralità della stessa. Speranza di comprendere e disinnescare la genesi di un'odiosa escalation di oppressione e vile violenza. Brutale proiezione di disagio, frustrazione ed inadeguatezza. Soffoca l'esistenza, dilania il percorso di chi ha facoltà e strumenti per coltivare sogni e progetti. Tutto il diritto di vivere e viverli. Realizzarsi e realizzarli. Legittimamente a modo proprio. Deriva morale e scempio criminale da stigmatizzare e arenare. Senza se e senza ma. A tutela di tutte le donne e di ogni essere umano potenzialmente a rischio.

SCACCO ALLA CAPOLISTA - Il Palermo confeziona la partita (quasi) perfetta. Regalandosi ciò di cui aveva bisogno. Performance e successo di prestigio. Dote di autostima, elisir di entusiasmo. Scalpo nobile della capolista, slancio in zona playoff. Pillola di felicità, prove di chimica col suo meraviglioso pubblico. Che ha ingoiato troppi weekend al fiele. La corazzataSassuolo si è sgretolata su letali vizi di narcisismo ed un approccio, tattico e mentale, fin troppo lezioso e barocco. La compagine di Dionisi l'ha preparata benissimo ed interpretata ancora meglio. Sfornando una prestazione corale di straordinaria intensità e lodevole qualità. Piglio feroce, indole indomita e propositiva, abnegazione e concretezza nei frangenti topici di un match dominato. Il cronico rigurgito di masochismo figlio dei noti limiti strutturali sul piano tecnico e della tenuta nervosa. I cui effetti si sono stavolta dissolti sull'altare di compattezza ed ostinata determinazione nel voler centrare ad ogni costo il risultato.

SUPER JOEL E CAPITAN MATTEO -Ribalta doverosa per Joel Pohjanpalo. Tre gol e mezzo, ennesima ed impressionante dimostrazione di manifesta superiorità in the box. Concentrato di leadership, strapotere fisico e muscolare, risolutezza ed implacabilità sotto porta. Il bomber finlandese spacca inesorabilmente match, pallone e porta avversaria. In perenne ed impetuosa simbiosi con il gol. Dominante e calcisticamente illegale in questa categoria. Brunori è il suo gemello, perfetto e diverso. Sinergico e complementare sotto il profilo tecnico-tattico. Maturità e spessore da capitano vero. Mai lo spettro di un dualismo, embrione di puerili gelosie, per il nuovo totem del reparto arrivato a gennaio. Anzi, Matteo ha accolto con entusiasmo e calore l'approdo di Joel a casa Palermo. Fuori e  dentro i confini del rettangolo verde. Il nove ha modellato ruolo e raggio d'azione sul manto erboso in funzione delle peculiarità dell'ex Venezia. Lasciandogli volentieri cuore dell'area e profondità. Volteggiando tra le linee con profitto, in ragione di doti tecniche ed intelligenza calcistica di alto lignaggio. Plus che gli consentono di esaltare estro, visione di gioco e piedi dolci in sede di rifinitura. Legando sapientemente le trame offensive, innescando sovente la vena realizzativa straripante del terminale finnico. Idillio virtuoso. Si stimano, si sentono. Si cercano e si trovano.Si scambiano calcistici ed amorosi sensi. Assist e giocate. Il sodalizio dal dischetto. Brunori che, solo davanti a Moldovan, opta per l'assist del possibile poker per Joel. Gesti che valgono più di mille parole. Sguardi e sorrisi complici tra i gemelli diversi. Forieri di speranza in ottica playoff.

PRESTAZIONE TOP E SPUNTI TATTICI - Al netto della performance eccellente della coppia d'attacco, la gara del Palermo va celebrata nel suo complesso. Apprezzabilissimi ritmo, coesione e audacia della prestazione rosanero. Veemente e volitiva fin dall'avvio la compagine di Dionisi. Corta, alta ed aggressiva. Sincrona ed organica nell'applicare un pressing ultra offensivo sulla trequarti avversaria. Sassuolo che non ha avuto vita facile nella gestione del primo possesso,forzando qualche uscita a dispetto della notevole proprietà di palleggio. Subendo spesso la riconquista degli uomini di Dionisi, bravi ad accorciare il campo sequenzialmente con le linee, in zona calda. Interessante la versatilità rosa in fase di non possesso, con il 3-5-1-1 iniziale che diventava di fatto un 4-4-1-1, con Pierozzi e Ceccaroniquarti bassi pronti a spingere a turno sulle corsie, Lund e Segre esterni alti all'altezza della mediana. Blin e Gomes hanno giganteggiato in sede di interdizione e cucitura della manovra. Il numero sei rosa impressiona per gamba,sagacia tattica e strappo in percussione. Claudio cresce in convinzione ed intraprendenza, soliti dinamismo e quantità ma anche sprazzi di qualità in costruzione ed inserimento. Segre ha brillato in termini di lucidità, corsa e supporto costante allo sviluppo in fase offensiva. Gol giusto premio per la gara dell'ex Torino dopo mesi di naftalina. Attenta ed intensa la partita di Pierozzi e Lund, spinta propulsiva ed al contempo diligenza in fase di copertura. Difesa perfetta per due terzi di match, Magnani monumentale, Ceccaroni solido, Baniya a fasi alterne con qualche sbavatura di troppo ad inficiarne voglia ed atletismo.

Non era semplice reggere la forza d'urto della proposta offensiva emiliana, eterogenea e di notevole caratura sul piano corale e delle individualità. Auderoha fatto il suo con parate significative in frangenti focali col punteggio ancora in bilico. Incolpevole sui primi due gol degli ospiti, rivedibile ed un pizzico in ritardo sul destro a giro di Obiang, pregevole ma scolastico e forse non imparabile. Sfida bella e godibile, con continui capovolgimenti di fronte e senza troppe speculazioni conservative in termini tattici. Palermo bravo a proporsi con linearità, fluidità e costrutto in ampiezza e profondità, ma anche a correre indietro per ricomporre la densità sulle transizioni, armoniose ed incisive del Sassuolo. Fondamentale la capitalizzazione delle palle inattive. Tre corner ben eseguiti ed altrettante gemme firmate Pohjanpalo. Due imperiose frustate aeree, una stoccata da terra in modalità playstation nelle giornata di grazia di SuperJoel. Rosa impeccabili fino al quattro a zero. Poi un piccolo blackout, figlio di superficialità e calo di tensione. Pierini e Moro, retroguardia di Dionisi supponente e passiva, fanno riaffiorare l'incubo rimonta. L'infortunio a Ceccaroni ha un po' complicato le cose. Poi il pokerissimo di Pohjanpalo ha sciolto la tensione e scacciato i fantasmi. Tre punti, abbracci e sorrisi. Lampi di gioia e speranza su manto erboso e spalti del Barbera. L'auspicio di scalare la griglia playoff e giocarli da protagonisti. A patto di non smarrirsi venerdì prossimo nello scontro diretto al San Nicola di Bari. Scivolando sull'infida chiazza di schizofrenica discontinuità che ha zavorrato l'intera stagione.