PALERMO-PERUGIA

Palermo-Perugia 2-0: Corini, esordio deluxe! Brunori ed Elia firmano la prima gioia

Palermo intenso, armonioso e convincente: Brunori ed Elia a segno e Perugia ko

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palermo

di Leandro Ficarra

Tre punti ed una prova convincente. Provvidenziale slancio di autostima ed entusiasmo all'alba della nuova stagione calcistica in Serie B.

Il Palermo di Corini si regala con merito il primo sorriso in campionato. Prestazione gagliarda, intensa e concreta, condita per buoni tratti da un calcio lineare ed armonioso. Le firme di Brunori ed Elia a cristallizzare la sintesi virtuosa tra passato e presente. Una squadra in modalità work in progress che ha palesato sul rettangolo verde coesione e voglia utili ad edificare il proprio futuro.

Animus pugnandi, ferocia agonistica e abnegazione, patrimonio genetico del gruppo che ha conquistato la promozione. Base valoriale plasmata da alcuni interessanti elementi di novità sul piano tattico e concettuale. Linearità, fluidità e buona qualità nella gestione del palleggio, costruzione dal basso atta ed eludere la pressione avversaria e dare limpidezza alla sorgente dell'azione, fraseggio tra le linee alternato alla ricerca dell'ampiezza, cambi di fronte a premiare i tagli degli esterni offensivi, la capacità di cambiare pelle e disposizione tattica sul terreno di gioco in fase di non possesso. Tratti abbozzati, ma già piuttosto tangibili, del credo calcistico di Eugenio Corini. Tracce e movimenti provati in settimana, recepiti con solerzia e trasposti con discreta efficacia dai calciatori alla prima sul manto erboso del Barbera.

Il Perugia ci ha capito poco nel primo tempo, prestando il fianco con una gestione ingenua ed approssimativa in materia di densità e marcature preventive. Il Palermo è stato bravo ad accorciare il campo, muovere la palla e non dare riferimenti, infierendo cinicamente sugli scompensi difensivi della compagine di Castori. La reazione d'orgoglio degli umbri, sotto di un gol e di un uomo per oltre un'ora di match, ha costretto la formazione di casa ad abbassarsi nella ripresa, cedendo metri e pallino del gioco. Tuttavia, nel frangente di maggiore criticità, i rosanero si sono difesi con vigoria, compattezza ed ordine. Rischiando pochissimo, ripartendo, con lucidità ed alto indice di pericolosità ogni qualvolta riuscivano a prendere d'infilata i biancorossi a campo aperto.

Emblematico in tal senso il raddoppio siglato da Elia, autore dell'ennesimo taglio interno di una partita farcita di chilometri e sostanza, premiato dallo splendido cambio di gioco di Brunori che ha sfaldato le già logore e sfilacciate linee perugine.

Il 4-2-3-1 proposto da Corini in avvio, ricalcava il mantra di Baldini solo in termini numerici.

Tante le novità, sul piano di gestione della sfera, interpretazione del ruolo e collocazione di alcune pedine, versatilità del modulo in fase di non possesso. Rosa sovente pronti a rimodellarsi in una sorta di 5-3-2  in fase difensiva per togliere spazi e soluzioni alle iniziative umbre.

Non più una mezzala fisica a fare da guastatore nel cuore del tridente, in stileLuperini, ma un Floriano in versione elastico centrale, con accezione e attitudini da trequartista puro. Tecnica e rapidità, nel creare superiorità numerica e non dare punti di riferimento, ricercatezza e piede morbido in sede di rifinitura. Strappi e giocate del numero sette nella prima frazione hanno costituito un fattore. Come in occasione della percussione in campo aperto culminata nell'assist per Elia, preludio al penalty trasformato da Brunori ed all'espulsione di Lisi. Crocevia decisivo del match per gli uomini di Corini.

Il sistematico ricorso alla costruzione dal basso, con Pigliacelli in versione playmaker aggiunto nella propria area di rigore, ha prodotto marcati benefici e pochi rischi. Preciso e brillante nel palleggio nel primo possesso, il Palermo ha costantemente alzato il livello tecnico e geometrico all'origine della manovra, uscendo con qualità e disinvoltura dal pressing avversario e non gettando mai via la sfera.

Buttaro ha coperto sulla corsia di pertinenza con ardore ed esplosività, duettando bene con Elia sulla catena di destra, sovrapponendosi con coraggio e sfiorando anche il gol del tris nella ripresa.

Bene anche Sala finché è rimasto in campo: attento nelle letture, pulito in cucitura e fraseggio, bravo a spingere con giudizio sul binario mancino. Problemi fisici hanno costretto l'ex Sassuolo a lasciare il posto a Crivello nella ripresa.

Autorevole e positiva la performance di Nedelcearu: abilità nel gioco aereo, tempismo, gestione e letture difensive da centrale di buonissima levatura. L'ex Crotone ha guidato con personalità il reparto, trasmettendo serenità anche a Marconi. Brillante la prova dell'ex Monza, che ha mostrato un'invidiabile condizione psicofisica sulla falsa riga della scorsa stagione.

Di buon livello tenuta e lucidità in mezzo al campo. Damiani ha sfoderato una prestazione lodevole: mix di fosforo, personalità e tecnica individuale. Intenso, ispirato e capace di conferire un plus in termini di pensiero, esecuzione e verticalità in sede di costruzione.. Vigoria, nerbo e fisicità  da parte di un Broh rigenerato, in grado di garantire sostanza e sagacia tattica, al pari di ordine e geometria nella distribuzione della sfera.

Valente, reduce da un problema muscolare, si è speso con la consueta generosità ma senza incidere particolarmente.

Elia è piaciuto. Gamba elettrica, resistenza e progressione, tagli con il tempo giusto, sagacia e duttilità tattica. Da freccia dardeggiante del tridente, l'ex Benevento si trasforma in quinto basso di destra quando la palla è in possesso degli avversari. Un gol vanificato dal check del Var,Brunori lo serve con un'inezia di ritardo, la gioia del raddoppio che chiude il match.

Brunori pare non aver mai staccato la spina. Il bomber italobrasilianogonfia la rete con impressionante regolarità. Un assist delizioso per il bis di Elia ed un'altra partita da giocatore totale. Copre la sfera, gioca di sponda, scarica al momento giusto, imbecca i movimenti dei compagni. Pressa e lotta con encomiabile furore, attacca la profondità e l'area come pochi. L'argento vivo e l'egoismo proprio del bomber di razza. Vero valore aggiunto di questa squadra.

Soleri ha lottato da par suo, regalando peso specifico, corsa e la solita adrenalina ai compagni. Stoppa ha lasciato intravedere i primi bagliori di un talento cristallino ed in via di formazione.

Corini ha impattato con raziocinio, acume e realismo la nuova esperienza. Stile, carisma ed idea di calcio del Genio hanno coinvolto, ammaliato e motivato un gruppo di calciatori reduce da settimane travagliate e complesse sotto il profilo psicologico.

La squadra ha valorizzato concetti e lavoro proposto sul campo in settimana dal nuovo tecnico rosanero. Atteggiamento, forma mentis e spirito sembrano nuovamente tarati a dovere.  Questo rappresenta solo il primo passo di un percorso lungo, estenuante e tortuoso. Prestazione e vittoria infondono fiducia e coraggio. Tuttavia, non inficiano di certo la consapevolezza di dover operare massicciamente sul mercato per elevare cifra tecnica e di personalità dell'organico attuale. Condizione imprescindibile per consolidare la categoria senza rischi né patemi di sorta.

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