Nuovo caso di medico positivo al tampone per il Coronavirus.
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Palermo, medico positivo al tampone per il Coronavirus: è il terzo dottore contagiato al Cervello
Un ginecologo dell'ospedale Cervello è risultato positivo al tampone per il Coronavirus
La diffusione del Coronavirus continua a dilagare anche in Sicilia, dove nei prossimi giorni è atteso il picco del numero dei contagiati: una situazione potenzialmente critica che va gestita nel migliore dei modi vista anche la scarsa disponibilità di strutture e attrezzature presenti sul territorio dell'Isola.
Anche a Palermo la situazione sembra peggiorare, e oggi la FIALS ha comunicato che un altro medico dell'ospedale Cervello è risultato positivo al tampone per il COVID-19: si tratta del terzo caso verificatosi all'interno della struttura. Il dottore era un ginecologo che il 17 marzo scorso ha fatto rientro da un'isola indonesiana, Raja Ampat. Al suo rientro e dopo l'autodenuncia sul portale regionale, il medico ha avuto il permesso di rientrare a lavoro dalla direzione sanitaria dell'ospedale, in base all'articolo 7 del decreto Conte che non prevede obbligo di quarantena per i sanitari asintomatici ma impone l'uso dei dispositivi di protezione individuale per evitare un eventuale contagio. Dopo essere risultato positivo, il test è stato disposto a tutto il personale in servizio.
Una situazione subito denunciata dai lavoratori della sanità, che si sono schierati contro le aziende ospedaliere e la ASP per mancato rispetto delle norme di sicurezza. La comunicazione è arrivata al segretario provinciale della Fials, Enzo Munafò: "Questo è stato possibile perché il Decreto legge 18 del 17 marzo, all'articolo 7 prevede che tutti i cittadini che rientrano da ferie o altro devono rimanere in quarantena, ma se sono sanitari asintomatici possono tornare in servizio senza quarantena. Questi sono i risultati. La Fials nazionale ha chiesto la modifica di questa norma scellerata e non supportata da nessuna certificazione scientifica. Trasgredendo l'ordinanza del presidente Musumeci, al Cervello intanto non si procede a rilevare i tamponi per tutto il personale sanitario. Vogliamo essere fiduciosi che il presidente Conte raccolga il nostro appello e modifichi velocemente l'art. 7 del suo decreto".
Scatta quindi la denuncia dei lavoratori della Sanità contro il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza da parte delle aziende ospedaliere e delle Asp. La Fials ha distribuito dei moduli che andranno controfirmati dai dipendenti in modo da segnalare alle autorità ogni violazione delle regole a partire dall’assenza dei dispositivi di sicurezza fino al controllo sulla salute dei lavoratori stessi. La denuncia è sottoscritta anche dal segretario provinciale della Fials, Enzo Munafò.
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