Parla Vincenzo Macaione.
serie b
Palermo, Macaione: “Ecco com’è nata la trattativa. Albanese e Lucchesi non sono Baccaglini, vi spiego”
Le dichiarazioni rilasciate dal vice presidente del Palermo, Vincenzo Macaione
Lo sbarco in Sicilia, il closing, la conferenza stampa di presentazione e la prima partita al "Renzo Barbera": il Palermo Calcio è in piena era Arkus Network, la società italiana capitana capitanata da Walter e Salvatore Tuttolomondo che ha acquistato il club rosanero attraverso l’spvSporting Network.
Intervenuto ai microfoni di Trm nel corso della trasmissione "Zona Vostra", il presidente di Sporting Network vice presidente del Palermo, è tornato a parlare della lunga trattativa per l'acquisizione delle quote del club rosanero: "Ci vorrebbero ore per dire come è nata la trattativa, è venuta fuori da un chiacchiericcio con alcuni amici siciliani subito dopo il flop degli inglesi. Parlando del più e del menomi hanno un po' spinto a trovare qualche soluzione prima in via ufficiosa e poi in via ufficiale attraverso un mandato affidatomi dal Palermo Calcio. Il mio mestiere è portare alla conclusione un'operazione - ha raccontato Macaione -, ci sono stati diversi competitors e devo dire che abbiamo giocato tutti le nostre carte. Forse qualcuno ha sbagliato a comunicare prima il closing rispetto a qualcun altro. Tutti eravamo presi dall'operazione e nonostante la maggior parte della gente sia rimasta sorpresa che il Palermo fosse stato acquistato da Arkus, c'è da dire che noi siamo sempre stati seduti al tavolo delle trattative".
"Soldi? Negli ultimi anni in tanti ci hanno messo la faccia prima dopo e durante la trattativa - ha proseguito -, questo va benissimo ma bisogna capire che faccia metti. Se la faccia è quella di Baccaglini o di qualche inglese che ha creato la società un giorno prima è una cosa differente, bisogna valutare il peso della faccia che metti e tutti sappiamo quanto valgano Albanese e Lucchesi. Io ho un'esperienza ventennale nel mondo della finanza, ricordiamo soprattutto i signori Tuttolomondo che sono degli imprenditori italiani. Quando si parla o si scrive che una società a un tot di capitale sociale, non vuole dire nulla. Posso avere una società con un capitale sociale di un milione e poi avere un patrimonio di 50 milioni; il veicolo non è solo partecipato da Arkus ma anche da altri. Questa tecnica la utilizza tutto il mondo e l'avrebbe utilizzata anche York, è inutile guardare il capitale sociale rispetto alle operazioni che si fanno - ha concluso Macaione -".
© RIPRODUZIONE RISERVATA