di Leandro Ficarra


FOCUS PALERMO
Palermo, luce sotto la Lanterna: personalità, gioco e coraggio, bussola per i playoff
Palermo tosto, gagliardo, propositivo. Intenso e coraggioso. Audace e volitivo. Piacevolmente riconoscibile, con inediti pregi e cronici difetti, per identità tattica e trame di gioco. A Marassi la squadra di Dionisimostra volto ed anima. Embrione di un'idea, tangibile e perfettibile, di ciò che vorrebbe e potrebbe ancora essere. Sperando che non sia troppo tardi. Performance che lascia in dote l'acquolina in bocca, mitigando l'amaro per un pari oggettivamente stretto a Brunori e compagni. Non è dato sapere se i rosa riusciranno a scalare vertiginosamente la classifica da qui alla fine della regular season. Né se riusciranno a giocarsi i playoff da assoluti protagonisti.
La caratura della prestazione contro i blucerchiati ribadisce, tuttavia, che il Palermo riveduto e corretto a gennaio ha tutte le carte in regola per fare la voce grossa in questo scorcio finale di stagione. A patto di elaborare in modo lucido e costruttivo dinamiche ed evoluzione della vibrante sfida del Ferraris. Scrutando oltre l'arida superficie del risultato.
Pronti via, la topica di Audero. Pugno nello stomaco. Istantaneo ed inatteso. Potenzialmente devastante sul piano psicologico e motivazionale. Troppe volte la compagine di Dionisi, nel corso della sua ondivaga e deludente stagione, si era rivelata incapace nel gestire lucidamente le contingenze avverse. Denotando scarsa tenuta nervosa e mentale, unitamente ad un chiaro deficit di personalità. Umore labile, autostima sotto il livello di guardia, lacune caratteriali. Zavorre che hanno fatto il paio con i noti limiti tecnico-tattici di matrice strutturale. Da Marassi giunge un forte segnale di cambiamento e discontinuità. In direzione ostinata e contraria. Metabolizzato lo shock per il pasticcio del grande ex, il Palermo ha reagito da aspirante grande squadra. Edificando su quei cinquanta secondi da incubo un match di lodevole caratura.
Ricalcando fedelmente un piano gara ardito. Tendenzialmente temerario, a tratti dominante. Reagendo con veemenza e consapevolezza dei propri mezzi. Commutando in coraggio e forza d'urto la frustrazione per la stoccata lampo, dalla genesi masochista, inferta dall'implacabile Coda. Interpretando con coralità e spirito garibaldino una partita da subito in salita.
Resettando, tessendo con vigore e coralità la propria tela. Imbastendo tracce di manovra e temi offensivi lineari e avvolgenti, anche se non sempre adeguatamente declinati e rifiniti dalle parti di Cragno. Primo tempo intenso e godibile, face to face tra rosanero e blucerchiati. Senza esclusione di colpi. Ritmi serrati, reiterati capovolgimenti di fronte. Densità ed equilibri rivedibili in fase di non possesso. Speculazioni tattiche ai minimi termini. Merce rara nel campionato cadetto.
Dionisi ripropone l'accezione offensiva del 3-4-2-1. Modulo divenuto ormai vestito tattico d'ordinanza del Palermo post mercato invernale.
Con Blin nuovamente centrale difensivo d'impostazione, Baniyabraccetto di destra, Magnani sul fianco opposto della linea per assorbire l'assenza di Ceccaroni. Di Francescospina mancina a tutta fascia, Pierozzi omologo di ruolo sul versante destro.
Gomestuttocampista in zona nevralgica, Ranocchia a dirigere il traffico. Verre e Brunori a galleggiare tra le linee, per implementare tasso di cifra tecnica e creatività sulla trequarti a supporto del dominus Pohjanpalo. Audero para la seconda sberla di Niang, poi rimedia con reattività ad una seconda incertezza che poteva rendere calcisticamente drammatica la sua giornata.
L'ex Inter e Juventus ha il merito di restare mentalmente sul pezzo dopo la paperissima in avvio. Un paio di buoni interventi, la restante ordinaria amministrazione svolta con efficacia. Baricentro alto, ritmo e linearità nello sviluppo della manovra, compartecipazione totale ed animus pugnandi di ogni effettivo nello svolgimento delle due fasi. Talvolta lungo e disarticolato, il Palermo si è fisiologicamente preso dei rischi. Indole propositiva talvolta a discapito dell'equilibrio. Scompenso attenuato da abnegazione e mutualità tra i reparti. Nessuno ha lesinato energie, fiato e chilometri. Per turare una falla o sopperire alla negligenza di un compagno. Monumentale la prova di Gomes, sagace sul piano tattico, straripante per dinamismo e cambio di passo sotto il profilo atletico. Onnipresente ed instancabile. Schermo, filtro e perfino incursore, con un paio di percussioni che hanno tagliato a fette la difesa di Semplici. Apprezzabili in casa rosa armonia e fluidità in costruzione, sincronismi in ampiezza sulle catene laterali, ricerca della verticalità tra le linee. Decisamente migliorabili tempi e qualità di esecuzione in rifinitura e finalizzazione.
L'indice di pericolosità non rende onore al volume di gioco sviluppato. Pochi. spesso mal dosati, i palloni giocabili per il bomber Pohjanpalo. Tuttavia, già prima della frustata aerea letale di Joel, firma d'autore che ha riequilibrato il punteggio, i rosa avevano avuto diverse chances per il pari. Bravo Cragno a murare Verre, inserimento centrale, sontuoso controllo volante e zampata dell'ex Roma. La perentoria incornata di Brunori, cross al bacio di Verre, meritava miglior sorte. Convincente la prova del numero ventisei, apparso più intenso e brillante del solito sul piano atletico. Ricercatezza di pensiero, creatività e piedi di velluto. da uno con il suo talento ci attende sempre qualcosina in più. Altro sussulto rosa e slalomgigante di Gomes, con la retroguardia di Semplici che si salvava in corner. Rischiando seriamente l'autorete sul tirocross del francese.
Dopo l'intervallo, il Palermo è sbucato dal tunnel di Marassi convinto di far sua l'intera posta. Moto ulteriormente corroborato dall'espulsione del subentrato Akinsamiro in avvio di frazione. Placcaggio su Di Francesco lanciato a rete, dopo una ripartenza magistralmente orchestrata con Verre, rosso inevitabile. Gara che diveniva ancor più un monologo rosa. Palermo dominante, blucerchiati rannicchiati a protezione di Cragno. Chances in serie per Ranocchia, Brunori, due volte Magnani, Pierozzi. Assedio incalzante e ragionato ma infruttuoso. Mischie e flipper nel cuore dell'area blucerchiata in cui sono mancate precisione e sorte agli uomini di Dionisi. Vizi concettuali o meramente balistici. Pierozzi si fa ingolosire dalla conclusione al culmine di una ripartenza in superiorità numerica, potenzialmente letale per la Sampdoria. Ranocchia non dosa a dovere un'imbucata in verticale per Brunori, lo stesso italobrasiliano calibra male un cross per lo stacco imperioso di Pohjanpalo. Dettagli che tali non sono. Fanno tutta la differenza del mondo.
L'all-in di Dionisi nel finale, Le Douaron per Verre, Segre per Pierozzi, non sortisce gli effetti sperati. Il Palermo torna a casa solo con un punto. Superiorità numerica e netto predominio territoriale non sono bastati a conquistare l'intera posta in palio.
Tuttavia, prestazione ed atteggiamento sfoderati a Marassi lasciano in dote fiducia ed autostima. Patrimonio inestimabile in prospettiva, che dissolve la comprensibile scia di rimpianto. Forma mentis, personalità, spirito indomito. Identità tattica e trame di gioco affiorate finalmente con intensità e continuità. Al cospetto di un avversario di spessore a dispetto della classifica. Tanta roba per una squadra che ha spesso faticato a fare tre passaggi di fila, riuscendo raramente a risultare armoniosa, incisiva e dominante sulla contendente di turno. Il plus apportato, in termini tecnici e carismatici, dagli innesti di gennaio ha palesemente originato un trend evolutivo. Al netto dei cinque risultati utili consecutivi, il Palermo è ineluttabilmente in crescita. Sul piano collettivo e delle individualità. Indice di pericolosità e percentuale di realizzazione vanno chiaramente implementati per coltivare sogni di gloria. Una luce si è accesasotto la Lanterna. Funge da bussola ed indica un'unica via per giocarsi al meglio le proprie chances. Coesione, qualità e coraggio. Anche e soprattutto nel prossimo big match al Barbera contro la Cremonese.Sliding door che può scuotere gli equilibri in griglia playoff.Dando il là ad un elettrizzante finale di stagione.
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