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Palermo, Lucchesi getta le basi dell’era Marino: strategia di mercato, staff e ritiro. Oggi il summit tra Dg e tecnico…

Palermo, Lucchesi getta le basi dell’era Marino: strategia di mercato, staff e ritiro. Oggi il summit tra Dg e tecnico…

Giorni estremamente convulsi per il dirigente toscano alacremente al lavoro su più fronti per dar forma al Palermo che verrà: dalle linee guida in sede di mercato al ritiro con annessa attenzione sul piano gestionale e amministrativo. Oggi il...

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Fabrizio Lucchesi non ha certo il dono dell'ubiquità ma, in ragione delle contingenze attuali in seno al club, è costretto a cimentarsi in più ruoli. Il dirigente toscano non si limite in questo delicato frangente ad espletare mansioni gestionali ed amministrative, ambiti propri alla sua carica di direttore generale del Palermo, ma recita anche da direttore sportivo, ricalcando gli albori del suo percorso professionale. Il braccio di ferro in corso con Rino Foschi, con la posizione del ds romagnolo sospesa in attesa di trovare un punto di convergenza sulle modalità del divorzio, crea di fatto una vacatio nel ruolo. Il calciomercato ha i suoi tempi, stretti e celeri, le sue regole non scritte. Tergiversare, o non attivarsi sul piano negoziale con la dovuta solerzia, potrebbe rivelarsi estremamente controproducente ai fini di dinamiche ed epilogo di ogni trattativa. Ragion per cui, il direttore generale del club rosanero si sta adoperando in prima persona al fine di modellare e costruire la rosa da mettere a disposizione di Pasquale Marino in vista della prossima stagione calcistica. In ossequio al progetto di bonifica e risanamento dei conti del club, abbattimento di costi di gestione e monte ingaggi costituiscono step prioritari, unitamente alla capitalizzazione dei cartellini di quei tesserati che hanno ambizioni, economiche e professionali, al momento fuori target per il Palermo di proprietà di Arkus Network.  Dal summit cordiale e costruttivo tra Fabrizio Lucchesi e Davor Curkovic, tenutosi nella giornata di martedì, è emersa la reciproca volontà di trovare una soluzione per il futuro degli assistiti del noto agente ed intermediario di mercato. Oggetto del confronto il futuro di Nestorovski, Trajkovski e Rajkovic. Il numero trenta rosanero è un bomber risoluto e puntuale nei sedici metri, classe 1990, legato al Palermo da un contratto con scadenza giugno 2021. L'ambizione di tornare a calcare i campi della massima serie, in Italia o all'estero, deve trovare equa sinergia con l'esigenza del club di viale del Fante di monetizzare al meglio una sua eventuale cessione. La richiesta iniziale di Lucchesi, tra i sei e gli otto milioni di euro, per l'intero cartellino dell'ex Inter Zapresic è ragionevolmente figlia del gioco delle parti e difficilmente verrà recepita dal mercato, trovando adeguato riscontro allo stato attuale.

Sussiste, ovviamente, un consistente margine di trattabilità ma è chiaro che il Palermo non svilirà oltremodo il valore di un calciatore che nutre stima e riconoscenza verso il club che lo ha lanciato nel calcio italiano. L'unità di intenti e la piena sintonia tra entourage del calciatore e dirigenza rosanero, tradotte nel desiderio di perseguire congiuntamente una soluzione che soddisfi tutte le parti in causa,  costituiscono un valore aggiunto per la il Palermo al cospetto di qualsivoglia interlocutore che aspiri a formulare un'offerta.

Più complessa la situazione di Trajkovski, giocatore talentuoso ma zavorrato da una cronica discontinuità che fatica a scrollarsi di dosso. Trequartista, seconda punta o attaccante esterno, il profilo del numero 10 rosanero è versatile ma non semplice da incastonare sul piano tattico. Certamente più dotato sul piano della tecnica pura e del genio calcistico del suo connazionale, ma decisamente meno prolifico, concreto e decisivo di Nestorovski.

Contratto in scadenza a giugno 2020 per l'ex Zulte Waregem, ingaggio importante e fuori portata per la serie cadetta, qualche sondaggio interlocutorio in Serie A (Lecce) altrettanti pour parler in chiave estera ma nulla di effettivamente concreto. Rajkovic (scadenza 2020) ha vari estimatori ma anche il suo profilo è di complessa collocazione. Ingaggio totalmente fuori dai parametri della serie cadetta e del budget del Palermo 2.0, il tarlo dei numerosi infortuni che mitiga l'entusiasmo di chi scommetterebbe ad occhi chiusi sull'indubbia caratura del difensore serbo anche in categoria superiore.  Problematica l'ipotesi di una permanenza con prolungamento e spalmatura del contratto, al vaglio anche la risoluzione consensuale che finirebbe per sgravare il club da un costo notevole fornendo al ragazzo l'opportunità di sistemarsi altrove a parametro zero.

Altro enigma, non in cima alle gerarchia delle priorità di Lucchesi, è il futuro di Norbert Balogh. Esperienza tra luci ed ombre per il classe 1996 ungherese con la maglia dell'APOEL Nicosia. Non in pianta stabile nel novero dei titolari, l'ex Debrecen non ha demeritato ogni qualvolta è stato chiamato in causa: 17 presenze le sue presenze stagionali, tra campionato e coppa, condite da 6 reti ed un assist, unitamente ad una serie di giocate di pregevole fattura. Tuttavia, il ragazzo non ha ancora compiuto quello step decisivo, in termini di maturazione calcistica e continuità di impiego, che il suo entourage auspicava una volta approdato al club cipriota.

Il cartellino di Balogh è ancora di proprietà del club rosanero (scadenza 2020), l'ungherese rientrerà tecnicamente alla base per fine prestito ma non rientra nei piani del club in vista della prossima stagione.  Non sarà facile collocare sul mercato ad una cifra congrua alle aspettative di Lucchesi il classe 1996, ma l'entourage del ragazzo è già alacremente al lavoro e c'è ancora qualche pista percorribile, non solo in Ungheria, per l'attaccante già nel giro della Nazionale magiara. Le discrete potenzialità, appena intraviste, sul piano tecnico e balistico, sono fin qui rimaste tali senza dar luogo ad una tangibile evoluzione in ottica di rendimento e spessore complessivo. Ciò nonostante, ci sarebbe ancora più di un club nel panorama internazionale tentato dall'ipotesi di scommettere sul talento acerbo di un prospetto ancora relativamente giovane in chiave calcistica.

Situazione piuttosto fluida in ottica portieri, c'è una volontà reciproca, sorretta da un'intesa di massima tra le parti, di prolungare con un accordo biennale il legame contrattuale con Alberto Pomini. L'ex Sassuolo potrebbe così ritrovarsi non solo leader dello spogliatoio  ma anche titolare designato del Palermo che verrà, specie se dovesse giungere un'offerta soddisfacente per il cartellino di Alberto Brignoli che ha molto mercato in serie cadetta.  Lucchesi ha in agenda un incontro a breve con l'entourage di Pomini, per limare la forbice esigua di matrice economica che intercorre tra le parti, che potrebbe sancire la definitiva fumata bianca.

Conferma molto probabile per i polacchi Szyminski e Murawski, praticamente certa per Mazzotta, Salvi, Accardi e Pirrello, così come per Moreo e Lo Faso. Tutto da definire il futuro di Bellusci, Fiordilino, Embalo, così come quello dei rientranti dai prestiti Fiore e Toscano. Il valore di mercato di Puscas sarà modulato dal rendimento del bomber rumeno al prossimo Europeo under 21, il Palermo ha investito su di lui una cifra considerevole ( oltre 3 milioni di euro) e crede nel ragazzo.  Solo un'offerta realmente allettante sul piano economico potrebbe far vacillare la dirigenza rosanero.

Ogni valutazione economica dovrà viaggiare parallelamente con la dimensione tecnica. Proprio in conformità a questo principio, il summit odierno tra il direttore generale del club, Fabrizio Lucchesi, e l'allenatore, Pasquale Marino, costituirà una tappa estremamente significativa. Il confronto tra i due è costante e proficuo in questi ultimi giorni, dirigente e tecnico lavorano alla costruzione del nuovo Palermo in piena sinergia e con piena convergenza concettuale in merito ai requisiti, motivazionali e squisitamente calcistici, dei nuovi innesti da reperire in sede dimercato. All'ordine del giorno vi sarà ovviamente la campagna trasferimenti, con particolare attenzione alle indicazioni ed alle richieste del tecnico che ha già focalizzato vari profili spendibili alla causa in ogni reparto, potenzialmente funzionali al suo credo tattico. Il 4-3-3 resterà il marchio di fabbrica del calcio di Pasquale Marino, il 3-4-3 un'accattivante soluzione alternativa applicabile all'occorrenza in relazione a contingenze del match e caratteristiche dell'avversario. L'incontro tra i due sarà occasione propizia per ultimare la definizione dello staff che seguirà l'ex tecnico dello Spezia in questa sua nuova avventura professionale, nonché per confrontarsi su aspetti logistici ed organizzativi legati al ritiro precampionato che si svolgerà inizialmente, salvo sorprese, a San Lorenzo Dorsino in Trentino alto Adige.