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Palermo, l’addio di Marconi: “Rosa top, quest’anno niente scintilla. Tra di noi…”

Calciomercato Palermo
Ivan Marconi saluta Palermo ed il Palermo con qualche rimpianto ma un album pieno di dolci ricordi umani e professionali in rosanero
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Ivan Marconi saluta Palermo ed il Palermo. Ragazzo splendido e professionista ineffabile, protagonista assoluto della promozione dalla Lega Pro alla B, elemento importante nella prima stagione in cadetteria, tanta panchina e qualche boccone amaro da digerire nella stagione appena conclusa. Il difensore chiude la sua esperienza con la maglia rosanero, con qualche rimpianto ma nel cuore un album stracolmo di ricordi dolci e gratificazioni professionali di assoluto rilievo vissute nel capoluogo siciliano. Pochi giorni dopo la scadenza ufficiale del contratto che lo legava al club targato CFG, l'ex Monza ha concesso un'interessante intervista al Giornale di Sicilia.

"Ogni anno mi ha lasciato qualcosa. Quando arrivai c’era il Covid, quindi non ho potuto esplorare Palermo. Il secondo anno con la vittoria dei playoff è stato fantastico, così come il primo anno di B a livello personale. Questo appena concluso è stato un anno agrodolce, sono stato ovviamente messo in discussione, successivamente c’è stata quella doppietta di espulsioni che hanno un po’ deviato il percorso che stavo facendo. Con il finale di stagione credo di aver raddrizzato un po’ tutto e aver lasciato un bel ricordo. La nascita di mia figlia Viola?“Ho pensato poco al resto, tutte le attenzioni sono state rivolte a lei e alla mia famiglia, a mia moglie. Due giorni fa ho visto poi il video che ha pubblicato il Palermo e mi è ritornata un po’ la malinconia ma dall’altra parte sono contento perché so di aver dato tutto. Tifosi rosa? Penso di aver avuto fin da subito un rapporto genuino: ho ricevuto anche delle critiche, ma fanno parte del gioco. Penso di poter dire che Palermo è stata una tappa dove mi sono divertito tanto, l’apice della mia carriera.  Spogliatoio e gruppo squadra nell'ultima annata? Non c’era nessun tipo di odio referenziale nei confronti di uno, nei confronti dell’altro. Non è scattata quella scintilla che ci poteva far fare quel salto di qualità in più per cercare di andare in Serie A. Abbiamo fatto delle partite belle, vittorie importanti ma anche delle sconfitte inaspettate. Non abbiamo trovato un equilibrio, non siamo riusciti a creare tra noi l’amalgama vincente. Spero adesso di andare in una squadra, di Serie C o Serie B, dove c’è un progetto importante. Voglio fare quello che sono riuscito a fare con il Palermo. La società merita la Serie A".

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