"Può bastare un break a centrocampo e un assist per il gol della vittoria a cambiare il giudizio dei tifosi su un giocatore? Forse non ancora, ma di certo è un buon inizio per svoltare e cominciare a essere percepito in maniera diversa", apre così l'edizione odierna del noto quotidiano "La Gazzetta dello Sport" che punta i riflettori sul braccetto di destra della difesa di Corini. Mateju ha disputato una delle sue miglior prestazioni in rosanero contro la Reggina, con il break decisivo a centrocampo e l'assist vincente per la testa di Soleri che ha consegnato i tre punti al Palermo.
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Palermo, la scalata di Mateju: dalle critiche al break vincente contro la Reggina
"È un ragazzo che conosco bene – ha detto Corini nel post partita –, a inizio stagione aveva giocato fuori ruolo e aveva fatto una preparazione particolare, visto che era arrivato a campionato già iniziato. Ma si è messo a disposizione con grande generosità, e questo è lo spirito che lo contraddistingue. Sono felice per Ales perché ha fatto una partita importante su Rivas, giocatore temibilissimo: non si è mai fatto superare ed è riuscito anche ad essere propositivo, come si è visto anche nell’occasione del gol del 2-1".
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Corini lo aveva già allenato a Brescia nel 2018/2019, anno in cui i lombardi centrarono la promozione in Serie A. "Dal cambio di sistema di gioco, Mateju ha tratto enormi benefici. Forse è stato il giocatore del Palermo che è cresciuto di più, da quando Corini si è inventato questo 4-3-3 che in fase di non possesso diventa un 3-5-2", si legge sulla Rosea. L'ex difensore del Venezia è cresciuto in termini di condizione fisica e inoltre, avendo davanti un giocatore come Valente, si è dedicato principalmente alla fase difensiva e il suo rendimento è lievitato partita dopo partita.
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