L'edizione odierna de La Repubblica proietta il Palermo verso la trasferta di Avellino, spostando l'attenzione su un tema tecnico e psicologico ben preciso: la sfida contro gli ex. Al "Partenio", la squadra di Pippo Inzaghi si troverà di fronte due calciatori che in rosanero non sono riusciti a lasciare il segno nonostante le grandi aspettative iniziali, ovvero Gennaro Tutino e Roberto Insigne.

Rassegna Stampa
Palermo, La Repubblica: “Tutino e Insigne, ex mai rimpianti cercano la rivincita con l’Avellino”
L'articolo analizza senza giri di parole l'esperienza dei due attaccanti in Sicilia, definendoli due "flop" che ora cercano credibilità contro il loro passato. Gennaro Tutino è arrivato nel gennaio 2023 con l'etichetta di colpo di mercato, ha chiuso la sua parentesi in rosa con appena 3 reti e una diffusa sensazione di incompiutezza. Paradossalmente, dopo l'addio al Palermo, l'attaccante napoletano è diventato una vera sentenza proprio contro i rosanero, segnando da ex sia con la maglia del Cosenza che con quella della Sampdoria. Tuttavia, il suo presente ad Avellino è complicato: nonostante l'ampio minutaggio (401 minuti), la sua casella gol e assist è ancora ferma a zero, confermando le difficoltà nell'incidere nell'ultimo terzo di campo già palesate in viale del Fante. Per quanto riguarda Roberto Insigne il suo biennio al Palermo è stato caratterizzato da lampi isolati e poca continuità (6 reti in 52 presenze). La cessione estiva è stata accolta senza rimpianti da entrambe le parti. In Irpinia, pur avendo più responsabilità, il rendimento resta contenuto (un solo gol in 627 minuti). Inoltre, il trequartista è alle prese con un problema muscolare che mette a forte rischio la sua presenza nel match di sabato.
Il Palermo di Inzaghi guarda a questo passato senza nostalgia. La crescita della squadra, sottolinea il quotidiano, si basa oggi su interpreti diversi e su un'identità collettiva più solida. Se per gli ex la partita rappresenta un'occasione per smentire i giudizi critici, per i rosanero l'unico parametro di valutazione resta il risultato del campo per proseguire la rincorsa ai vertici.
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