Fare un gol in più degli avversari. Presupposto tanto ovvio quanto imprescindibile per centrare i tre punti e perseguire obiettivi ambiziosi. Tra le ragioni dell'involuzione e della crisi trasversale, di identità, gioco e risultati, del Palermo di Corini vi è senza dubbio la preoccupante sterilità offensiva. Come sottolinea l'edizione odierna de "La Repubblica-Palermo, trattasi di una lacuna emersa dalla nona giornata in poi, poiché nulla, almeno fino al pari firmato in extremis da Leo Stulac, con una perla balistica su punizione, contro lo Spezia, avrebbe fatto presagire una simile criticità. A maggior ragione se si valuta individualmente background e valore assoluto degli interpreti a disposizione di Corini nel rroster offensivo del Palermo edizione 2023-2024. Di Francesco, Insigne, Brunori, Soleri, Mancuso, Di Mariano e Valente. Una batteria di attaccanti di assoluto livello per la cadetteria, tra aculei esterni da tridente, terminali centrali di riferimento, duttili seconde punte. Dopo nove partite il Palermo aveva il secondo miglior attacco del torneo, oltre ad una distribuzione eterogenea delle segnature, con ben dodici elementi della rosa che avevano già gonfiato la rete avversaria. Poi il blackout post sosta, con la squadra di Corini che ha perso smalto, intensità, coesione e certezze, inceppandosi in tutti suoi meccanismi. Non ha fatto eccezione la fase offensiva, il Palermo ha smarrito fluidità, brillantezza ed incisività quando prova ad attaccare la porta avversaria. Soltanto quattro gol nelle ultime sei gare, attaccanti a segno col contagocce e drastico ridimensionamento di indice di pericolosità e conclusioni verso la porta avversaria. Flessione collettiva ed individuale, con Brunori che è profilo emblema della crisi del reparto avanzato rosanero. Solo quattro reti per il capitano, di cui tre in un solo match a Venezia più l'ininfluente rigore contro il Lecco. Tredici partite su quindici senza segnare sono davvero troppe per un bomber come l'italobrasiliano, Brunori la passata stagione era già a quota sette reti nello stesso periodo del campionato. Un Palermo che non gioca più per esaltare le caratteristiche del numero nove, Brunori interpreta il ruolo da terminale di manovra al servizio della squadra che verticalizza poco e non valorizza più l'attacco alla profondità dell'ex Parma, sviluppando prevalentemente sugli esterni la manovra. Proprio i laterali offensivi del tridente stanno fin qui deludendo per ragioni e diverse specificità, Di Francesco, Insigne e Di Mariano, tra infortuni e condizione di forma non ideale, hanno reso ad oggi molto al di sotto delle loro possibilità. Il Palermo resta tuttavia secondo nella speciale graduatoria dei gol previsti, ovvero occasioni potenziali, idem per numero di tiri verso la porta avversaria. Dati che testimoniano come sia la finalizzazione il principale problema dell'attacco rosanero.
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