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Palermo, la procura federale e la perizia di Colaci: il consulente è coinvolto in un’inchiesta a Napoli

(Photo by Nigel Treblin/Getty Images)

Nella perizia prodotta da Colaci furono trovati diversi errori. Il consulente dei pm palermitani, tra l'altro, dallo scorso gennaio, è stato anche interdetto per un anno su decisione del Tribunale del riesame di Roma (provvedimento non esecutivo)

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"Tutta la contestazione si fonda, in buona sostanza, sul valore economico netto del ramo d’azienda che secondo il dottor Colaci sarebbe stato sopravvalutato".

Questo ciò che si evidenzia dal deferimento della giustizia sportiva nei confronti del Palermo. Secondo quanto riportato da Il Giornale di Sicilia, i pm della Figc si basano sull'impianto accusatorio di Alessandro Colaci, consulente della Procura palermitana. Le tesi di Colaci erano però state state respinte dal Tribunale fallimentare dopo la perizia del collegio nominato d’ufficio. Il collegio composto dai consulenti Mancinelli, Paletta e Santoro aveva, infatti, evidenziato degli errori nella consulenza di Colaci: "La Procura Figc si basa sulle cifre riportate dal consulente dei pm palermitani, con svalutazioni pari dunque a circa 5,5 milioni nel 2014 e 3,9 milioni 2015, eppure la perizia super partes ha ridotto il tutto a complessivi 3,65 milioni nei due esercizi presi in esame".

Tra l'altro il nome di Colaci è balzato agli onori della cronaca negli ultimi tempi in quanto indagato nell'inchiesta che vede coinvolto per corruzione l’ex giudice della sezione fallimentare di Napoli, Enrico Caria. Il consulente da gennaio scorso è stato interdetto per un anno su decisione del Tribunale del riesame di Roma, provvedimento non esecutivo in attesa del ricorso in Cassazione.