Parola a Daniele Cacia.
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Palermo, la confessione di Daniele Cacia: “Io vicino ai rosanero, vi racconto. La corte del Napoli…”
Le dichiarazioni rilasciate dall'esperto attaccante ex Verona, Bologna e Ascoli
Diversi sono stati i temi trattati dall'esperto attaccante attualmente svincolato, che nel corso della sua lunga carriera ha vestito fra le altre le maglie di Verona, Bologna e Ascoli: dalle prestazioni offerte fin qui da alcuni suoi ex compagni, alla possibilità di indossare la maglia del Palermo. In passato, infatti, il calciatore originario di Catanzaro è stato accostato a più riprese proprio al club di viale del Fante e al Napoli.
"E' vero, sono stato accostato al Napoli parecchie volte e mi sarebbe piaciuto poterci giocare, peccato! Poi la mia carriera andò in altre direzioni, ma una piazza come Napoli la sogna ogni calciatore. Nel 2006/07, quando esplosi a Piacenza, piacevo molto al direttore Marino. So che furono fatti dei discorsi col mio agente Romano, ma non so fino a che punto fu concreta la cosa. Io vicino al Palermo di Gattuso? Verissimo, venivo dal campionato vinto con l'Hellas ed il Palermo mi cercava insistentemente. Se fosse partito Hernandez io sarei andato a Palermo, ma alla fine non è partito ed io persi entrambe le cose. Perchè io presi tempo col Verona e persi anche il Palermo", ha dichiarato ai microfoni di 'Calcio Napoli 24 Tv'.
ZACCAGLI E DIMARCO -"Zaccagni? L'ho vissuto pochissimo a Verona, lui era un ragazzino. Oggi è un giocatore che, soprattutto quest'anno, ha toccato una maturità calcistica perfetta. E' un giocatore completo, fa la differenza nel Verona e potrebbe farla anche in altri palcoscenici come quello di Napoli. Dimarco? Ci ho giocato insieme ad Ascoli, lui aveva diciannove anni ed era la sua prima esperienza. Aveva già grosse qualità tecnica ed un passo diverso. Oggi fa grandi cose col Verona, i meriti vanno dati anche all'allenatore Juric che è scuola Gasperini".
PETAGNA E NON SOLO -"Il Petagna che ho conosciuto ad Ascoli? Andrea è un ragazzo fantastico, lo sento ancora oggi e quando fa goal gli faccio sempre i complimenti. Ad Ascoli era giovanissimo però aveva già fatto qualche esperienza con Sampdoria e Vicenza. Lui dimostrava grande umiltà, aspettava il suo momento e giocavamo anche insieme dove lui faceva la seconda punta. Vincenzo Italiano? L'ho conosciuto a Padova e lui era a fine carriera. Era già allenatore dentro, in ritiro a pranzo e cena erano lezioni di tattica e lui spostava bicchieri e posate per fare la tattica. Mi fa piacere che stia facendo bene, è un uomo serio e da allenatore farà meglio di come fece da calciatore", ha concluso.
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