Anche la Juve Stabia ferma il Palermo.
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Palermo-Juve Stabia, l’amarezza di Luperini: inutile la doppietta dell’ex Trapani al “Barbera”
La Juve Stabia ferma il Palermo: la doppietta di Luperini non basta
Due a quattro. E' questo il risultato finale maturato ieri pomeriggio allo Stadio “Renzo Barbera” in occasione della la gara valida per la ventinovesima giornata del campionato di Serie C-Girone C, la decima del girone di ritorno. La formazione di Giacomo Filippi, dunque, cade in casa dopo la vittoria importantissima conquistata lo scorso mercoledì nel derby contro il Catania.
Nella partita che doveva essere quella della verità, è arrivato a sorpresa un ennesimo passo falso. Inutile la doppietta messa a segno da Gregorio Luperini, che conferma di essere in netta ripresa: "I gol? Sto bene, mi sento in forma e sono sicuro di poter dare un grande contributo alla squadra. Bisogna cercare in tutte le maniere di finire queste dieci partite alla grande e poi proiettarci ai play-off. Oggi purtroppo ci siamo basati su degli episodi, dispiace per l'espulsione di Lucca che per noi è importante ma adesso speriamo nel rientro di Andrea Saraniti. Maglie bianche alla fine? Erano in onore di un tifoso che non c'è più e abbiamo voluto ricordarlo", ha dichiarato il numero 27 rosanero nel corso della consueta conferenza stampa post-gara.
Un risultato severo per i rosanero, che d’ora in poi dovranno scendere in campo con l’obiettivo di evitare una nuova battuta d'arresto: "Non possiamo permetterci di perdere queste partite, bisogna iniziare a fare punti in casa. Quando sono arrivato non pensavo minimante che il Palermo avrebbe potuto occupare questa posizione in questo momento della stagione, dobbiamo continuare a dare tutti e dare qualcosa in più. Gli errori arbitrali ci stanno ma noi non dobbiamo fermarci. Io fermo sul gol dell'1-2? In quell'occasione sono stato trattenuto e quindi non avevo alternative: non sono rincoglionito. Fa male questa sconfitta. Non si può fare una prestazione positiva e prendere 4 gol", ha concluso Luperini.
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