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Palermo, istanza di fallimento: il Tribunale ha già deciso, cosa rischia il club rosa e i possibili scenari

Palermo, istanza di fallimento: il Tribunale ha già deciso, cosa rischia il club rosa e i possibili scenari

La camera di consiglio si è già riunita ed il collegio giudicante ha preso la sua decisione in merito all'istanza di fallimento presentata dalla Procura nei confronti del club rosanero

Mediagol7

Lo scorso 21 marzo, presso la sezione fallimentare del Tribunale di Palermo, si è tenuta l’udienza decisiva in merito all’istanza di fallimento presentata dalla Procura nei confronti del club di viale del Fante.

Ultimo contraddittorio tra le parti in attesa della sentenza, che verrà emessa dal collegio giudicante e comunicata nei prossimi giorni. Una sentenza che stabilirà l’accoglimento o il rigetto dell’istanza stessa. Si tratta certamente di una delle partite più importanti degli ultimi anni per il Palermo Calcio.

Ne parla oggi il 'Giornale di Sicilia'. E Mediagol.it vi propone un estratto dell'articolo in questione.

"L'ultima parola sarà detta, anzi scritta, dal giudice Sidoti. Il Tribunale ha già tenuto la camera di consiglio, la decisione è presa: ora c'è solo da tradurla in un provvedimento scritto, perché nel civile non c’è la lettura o il deposito del dispositivo, ma si fa tutto in una volta. Il fallimento aprirebbe la strada alla possibile radiazione della società, con la gestione da parte di un curatore, che subentrerebbe all’attuale staff presieduto da Giovanni Giammarva: sul piano penale, dove è aperta un’indagine parallela e autonoma, si potrebbe configurare un ulteriore reato, che sarebbe il più grave tra quelli finora ipotizzati, e cioè la bancarotta fraudolenta. Il rigetto dell’istanza potrebbe non essere totale. Non sono escluse soluzioni intermedie per controllare e gestire l’uscita del club di viale del Fante dalle secche delle difficoltà economiche in cui certamente si trova. La consulenza dei pm Francesca Dessi e Andrea Fusco, affidata ad Alessandro Colaci, parla di stato di insolvenza e di debiti per 63 milioni; i periti del tribunale Daniele Santoro, Angelo Paletta e Saverio Mancinelli, ridimensionano tutto, negano la decozione ma ammettono che in alcuni casi non possono entrare nel merito delle garanzie di pagamenti e solvibilità legati a operazioni e società (Alyssa, Mepal, Kalika, Gasda) che ruotano tutti attorno a un solo personaggio: Maurizio Zamparini", si legge.