Lunedì la sentenza: ultimo posto e retrocessione in Serie C.
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Palermo in Serie C, avv. Di Cintio: “Lega di B ha esercitato un potere di cui non è dotata. Non mi sorprende che…”
Le dichiarazioni rilasciate dal noto avvocato esperto di diritto sportivo: "Il Palermo è vittima dello stesso meccanismo che ha avallato"
E' questa la decisione del Tribunale Federale Nazionale della Figc in merito all'illecito amministrativo contestato dalla Procura al Palermo Calcio. Una sentenza alla quale è seguita la scelta da parte del Consiglio direttivo della Lega Nazionale Professionisti Serie B di procedere con le partite dei playoff con le date già programmate lo scorso 29 aprile, senza aspettare il secondo grado di giudizio. Niente playout, invece, e Salernitana e Venezia salve, mentre il Perugia parteciperà ai playoff.
A tal proposito, si è espresso anche il noto avvocato Cesare Di Cintio, esperto di diritto sportivo. Di seguito, le sue dichiarazioni.
"La Lega di B ha esercitato un potere di cui non è dotata e non si può nemmeno fare appello alla necessità di portare a termine il campionato perché per le violazioni contestate al Palermo è previsto un rito abbreviato e il ricorso si discuterà nel giro di dieci giorni. Si poteva aspettare l'appello per avere una situazione di classifica chiara. Il corto circuito normativo è stato generato dalla decisione presa da club direttamente portatori d'interesse nella vicenda", sono state le sue parole.
"A chi contesta i tempi dell'indagine, veloci per i rosa e lenti per il Frosinone, cosa dico? Ci sono dei tempi predeterminati entro cui devono essere completate le indagini prima di arrivare al deferimento e non mi sento di sollevare questioni sulla decisione a ridosso della fine del campionato. Ci si muove su un deferimento della procura federale con termini abbreviati. I tempi hanno rispettato il corso naturale del procedimento. Il Palermo è vittima dello stesso meccanismo che ha avallato. Il caos in serie B non mi stupisce più di tanto, soprattutto dopo quanto accaduto la scorsa estate. Credo che il vero problema sia una certa miopia di chi rappresenta i club nelle leghe, che sembra più preoccupato a pensare all'interesse momentaneo, spesso a scapito di una consorella, piuttosto che a quello di sistema. Purtroppo chi lo scorso anno ha votato per la B a 19 squadre, oggi è vittima di quello stesso modus operandi. Praticamente è diventata una roulette russa", ha concluso l'avvocato Di Cintio.
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