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Palermo, il doppio ex Cecconi: “In rosanero la mia rinascita, quel gol al Como…”

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Il doppio ex di Palermo e Como, Luca Cecconi, alla vigilia del match del "Barbera"

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Palermo-Como chiuderà il sedicesimo turno del campionato di Serie B 2022-2023. La sfida, in programma allo Stadio "Renzo Barbera" domani, giovedì 8 dicembre alle ore 20.30, rappresenta una gara particolare per Luca Cecconi, doppio ex della sfida. Nel corso della sua carriera professionale, l'ex calciatore classe 1964 ha vestito la maglia rosanero dal 1991 al 1993 siglando quattordici reti. Dal 1995 al 1998 l'esperienza con la maglia dei lariani con i quali, Cecconi, ha totalizzato 86 presenze condite da 41 gol. Nel corso di un'intervista apparsa nell'edizione odierna de "la Repubblica - Palermo", Luca Cecconi ha raccontato la sua esperienza vissuta tra il capoluogo siciliano e la squadra lombarda, trattando anche tematiche di attualità sulle due formazioni, in vista della sfida del "Barbera". Di seguito le sue dichiarazioni.

LA VITA - "Il tempo passa sempre più veloce. Fino all’anno scorso ho affiancato mio fratello commerciante in pellami ma il lavoro era sempre più magro. Ora mi invento le giornate: soprattutto bado a mia madre novantenne. Perché ha lasciato il calcio? Non è facile da spiegare. Quel fuoco che percepivo dentro dai tempi di Palermo si è spento. Di Marzio ci lasciava liberi di organizzare le partitelle settimanali e io ne approfittavo per dare maglie e ruoli ai compagni con l’ambizione di diventare allenatore. A Como ed il licenziamento da parte di Preziosi nonostante le decine di gol? Fu un errore. Pensavo di stimolare il gruppo non di tirarmi indietro. Preziosi era alle prime armi, fosse stato più esperto avrebbe visto che il giorno dopo ero in testa a spingere gli altri. Mi dispiace essere definito “scomodo” ma la realtà è probabilmente quella perché non derogo dai miei principi e da un modo di vivere più tranquillo. Da allenatore troppi stress psicologici e compromessi. Procuratore? Non amo l’elasticità morale".

DA PALERMO A COMO - "Como e Palermo le immagini più belle e significative della mia carriera Palermo fu la mia rinascita. Dopo la retrocessione avvertivo un debito con i tifosi. Il ritorno in B e in più la Coppa Italia mi fecero sentire un’emanazione del popolo, sensazione che solo da voi ho avvertito. A Como andai mio malgrado. Ero sotto contratto col Bologna, Ulivieri chiese alla società di cedermi, inutile restare a dispetto dei santi. Trovai tanto affetto e all’esordio segnai 22 gol. Poi chiesi di andar via e rimasi perché mi imposero di rispettare l’accordo. Ma nonostante queste bizze, l’ambiente continuò a volermi bene".

COPPA ITALIA - "In Coppa Italia il suo ultimo gol in rosanero? Lo ricordo benissimo, alla Del Piero con dribbling e tiro a giro sul secondo palo all’incrocio. Indimenticabile la festa, la premiazione con la musica di “We are the Champions” e tutti sotto la curva a cantare. Una serata ricchissima di emozioni".

 

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