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Palermo, icone rosanero dell’era Mirri: da Santana a Brunori, tra record e storia

Palermo
Le icone rosanero dell'era targata Mirri: dalla Serie D alla promozione in Serie B

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di Simone Ciappa

Svolta epocale nella storia del Palermo FC. Lo scorso 4 luglio, il club di viale del Fante è passato ufficialmente nelle mani del City Footbal Group, la facoltosa holding inglese che fa capo alle sceicco Mansour, già proprietario del Manchester City. Con la cessione dell'80% delle quote societarie si chiude, dunque, un ciclo vincente targato Dario Mirri. Un progetto delineato nel luglio 2019, quando l'allora U.S. Città di Palermo fu dichiarata fallita ed il noto imprenditore siciliano decise di svestire i classici panni da tifoso ed indossare quelli di manager calcistico con Hera Hora ed il socio italoamericano, l'imprenditore immobiliare statunitense Tony Di Piazza.

Per Mirri tre anni vissuti alla guida del Palermo FC tra il ginepraio del calcio italiano, con la cavalcata dalla Serie D fino alla promozione in Serie B della compagine di Silvio Baldini. Con il passaggio di consegne da Mirri, che rimarrà comunque in sella al club di viale del Fante con il 20% delle quote e la carica di Presidente, al gruppo inglese, si chiude un ciclo fatto di passione, di valori e di uomini che hanno preso parte alla nuova storia rosanero. Figure imprescindibili nell'asset societario del triennio trascorso sono stati l'ormai ex amministratore delegato del club Rinaldo Sagramola e l'attuale direttore sportivo Renzo Castagnini, che insieme all'imprenditore palermitano sono stati i punti cardine della rinascita del Palermo, ripartito dai meandri della Serie D.

Lungo questo percorso di risorgimento rosanero si sono susseguiti uomini, valori, idee, anche differenti tra loro, che hanno preso parte alla nuova storia del Palermo FC. Da Rosario Pergolizzi a Roberto Boscaglia, passando per Giacomo Filippi e Silvio Baldini, i tecnici del triennio rosanero di Mirri, che hanno guidato la compagine rosanero nel cammino verso la rinascita. Con e senza fortuna. Un viaggio reso possibile attraverso gli uomini che di settimana in settimana hanno lottato sul campo per la conquista del successo che oggi vede il Palermo prender parte nuovamente al torneo cadetto dopo il baratro del 2019. Un lavoro non semplice, quello condotto dal binomio dirigenziale Castagnini-Sagramola, che per costruire la struttura tecnica del nuovo club hanno condotto un lavoro faticoso ed impegnativo.

I PRIMI ACQUISTI DELL'ERA MIRRI - Tra i primi innesti del triennio del nuovo corso Mirri l'approdo in rosanero di calciatori di categoria superiore: da Alberto Pelagotti, esperto portiere ex Empoli, ad Edoardo Lancini, centrale di difesa proveniente dal Brescia. Puntando sull'appartenenza, l'unico tassello della vecchia U.S. Città di Palermo rimasto in sella alla compagine rosanero nel cammino di rinascita è stato Andrea Accardi, palermitano doc del Villagio Santa Rosalia, che ha subito sposato la causa, con l'intento di riportare i colori della sua squadra del cuore ai fasti gloriosi. Ricordi che apparivano ormai sbiaditi. Insieme al difensore classe 1995, Renzo Castagnini ha scelto un altro palermitano verace di Partanna-Mondello, l'ex FrosinoneRoberto Crivello, che pian piano ha dovuto riconquistare la fiducia del popolo rosanero, dopo i fatti della finale playoff persa dal Palermo contro la formazione ciociara al Benito Stirpe il 16 giugno del 2018.

LORENZO LUCCA - E' lui il gioiello sul quale il Palermo ha voluto puntare durante la campagna trasferimenti di riparazione di Serie D. Prelevato dalla formazione Primavera del Torino, Lucca si presenta all'esordio in maglia rosanero con un gol al Biancavilla, tra le mura amiche del Renzo Barbera. Per il millennials di Moncalieri sarà l'unica rete siglata nella stagione 2019-2020. Di lì a poco, infatti, tutte le attività agonistiche di qualsiasi livello si arrestarono a causa della rapida diffusione del Coronavirus. Conquistata comunque la promozione diretta sul campo, da primo in classifica nel Girone I di Serie D, il Palermo conquista l'approdo in Serie C. Saranno tredici le marcature messe a segno dal centravanti scuola Torino nella stagione di Lega pro 2020-2021, la prima tra i professionisti. Con il gol realizzato al Barbera su punizione da venticinque metri contro il Bari che sarà la ciliegina sulla torta del suo bottino realizzativo. Le sue doti da centravanti di razza attireranno in tempi brevi i radar di alcune big di A e di B,  portando l'attaccante classe 2000 a lasciare Palermo e vestire la maglia del Pisa nel campionato di Serie B 2021-2022.

ROBERTO FLORIANO - Altro innesto di livello superiore per la Serie D arrivato in seno al club di viale del Fante durante il mercato di riparazione di gennaio è Roberto Floriano, funambolico jolly d'attacco che il ds Renzo Castagnini ha prelevato dal Bari di De Laurentiis in Serie C. Giocate di classe sopraffina e gol di pregevole fattura per l'attaccante classe 1986, che metterà a segno la sua tripletta personale con la maglia rosanero del 4-0 interno contro il Nola, ultima gara prima dello stop. L'attaccante fra le altre ex Mantova e Foggia continuerà il suo percorso rosanero anche nel campionato di Serie C, prima con Boscaglia e poi con Filippi, non trovando comunque la giusta continuità. La stagione 2021-2022 sarà quella della rinascita per Roberto Floriano che realizzerà dieci gol tra Coppa Italia (1) regular season (5) e spareggi promozione (4), conditi anche da tre assist. Numeri che ergeranno l'esterno offensivo tra i calciatori chiave del 4-2-3-1 di Baldini e uomo playoff del Palermo che conquisterà la Serie B anche grazie ai gol realizzati dallo stesso: dalla doppietta del "Nereo Rocco" contro la Triestina, passando per la rete del "Turina" contro la FeralpiSalò, fino al gol-vittoria contro il Padova nella finale d'andata dell'Euganeo.

NICOLA VALENTE - Da un esterno all'altro. Il club di viale del Fante, durante il calciomercato estivo 2020-2021 punta fortemente sul profilo di Nicola Valente, abile esterno d'attacco prelevato dalla Carrarese. Da Boscaglia e Filippi a Silvio Baldini, il calciatore classe 1991 sarà tra le pedine più utilizzate nei due anni di Serie C. Dapprima impiegato come esterno d'attacco sinistro, ma anche da mezzala dal tecnico ex Brescia e Virtus Entella, Valente sarà anche schierato da quinto di centrocampo sulla fascia sinistra, con il compito di effettuare la doppia fase (difensiva ed offensiva) sotto la guida tecnica di Filippi. L'abnegazione al lavoro e le caratteristiche balistiche del funambolico jolly offensivo hanno fatto breccia nei cuori dei tifosi rosanero. Con l'avvento di Baldini sulla panchina del Palermo, il giocatore numero 30 torna definitivamente nel ruolo di esterno alto d'attacco, stessa collocazione nel corso della sua militanza con la maglia della Carrarese proprio con il tecnico nativo di Massa. Con la maglia rosanero, Valente collezionerà 75 presenze, condite da 14 gol e 13 assist. E adesso il rinnovo che permetterà allo stesso di giocare per la prima volta in carriera in Serie B.

CAPITAN DE ROSE - Cuore e polmoni del centrocampo rosanero, CiccioDe Rose sbarca in Sicilia nel corso campagna trasferimenti di riparazione della stagione di Serie C 2020-2021. Fortemente voluto dal ds Renzo Castagnini, il trentacinquenne calciatore nativo di Cosenza è il pioniere della linea mediana rosanero. Prelevato dalla Reggina, club con il quale nella precedente stagione aveva conquistato la promozione in Serie B sotto la guida tecnica di Domenico Toscano, De Rose sposa la causa Palermo, accettando di scendere nuovamente di categoria e prendendo sin da subito le chiavi del centrocampo della formazione siciliana. Con la fascia di capitano al braccio dopo il ritiro dal calcio giocato di Mario Alberto Santana, "Ciccio Polpaccio" - soprannome attribuitogli durante la sua militanza in maglia granata - è tra le figure più carismatiche della compagine rosanero, con la quale ha totalizzato 65 presenze servendo 8 assist dal suo approdo nel capoluogo siciliano. Leader dentro e fuori lo spogliatoio.

I RECORD DI MARIO ALBERTO SANTANA - Ali, appartenenza e radici: questi i tre valori del manifesto che Dario Mirri ha voluto estendere a tutto il popolo rosanero. Su questi capisaldi s'è voluto puntare fortemente con l'innesto di una bandiera indiscussa, Mario Alberto Santana, che sotto la spinta dei tifosi rosanero ha vissuto i fasti e le glorie del lungo corso targato Maurizio Zamparini. Con l'approdo in Serie D il primato: l'argentino è, infatti, l'unico calciatore della storia rosanero ad aver giocato con la maglia del Palermo in tutte le categorie, dalla quarta serie di calcio italiana, alla Serie A. Spirito di squadra, abnegazione al lavoro e tecnica sopraffina hanno fatto dell'ormai ex calciatore l'uomo simbolo della rinascita, che grazie alla suo tocco di palla raffinato e genuino è tornato a deliziare i palati più sopraffini del tifo palermitano. Leader in campo e fuori, Santana è stato il capitano designato del nuovo corso rosanero, prima in Serie D e successivamente in Serie C. Campionato nel quale, durante la stagione di Lega Pro 2020-2021, il jolly offensivo classe 1981 è riuscito a conquistare un altro record, essendo l'unico calciatore rosanero ad aver segnato in tutte le categorie con la maglia del Palermo, grazie al magnifico gol siglato in occasione del derby del Massimino contro il Catania, vinto dal Palermo per 1-0. Una storia in rosanero che continua ancora oggi per Santana che, appesi gli scarpini al chiodo, veste oggi i panni di collaboratore tecnico e leader del gruppo che ha conquistato la promozione in Serie B, con l'avvento di Silvio Baldini sulla panchina rosanero nel dicembre 2021. Proprio con l'ex tecnico di Empoli e Carrarese, Santana ha un feeling speciale, un rapporto sincero di collaborazione estrema nato in un momento particolare, con la compagine rosanero falcidiata dal cluster da Covid-19 proprio quando vi era da rimettere la stagione sui giusti binari.

L'ASSO ITALOBRASILIANO- La scorsa estate, l'approdo di Cianci nel capoluogo siciliano sembrava cosa fatta ed il patron Dario Mirri ne aveva anche avallato l'acquisto, con un sacrificio economico non indifferente, considerate le cifre dell'affare (un milione di euro circa). Poi, la mancata fumata bianca e la scelta di virare su un altro profilo. Un attaccante con caratteristiche fisiche e tecniche totalmente differenti dalla classica boa d'attacco. Matteo Brunori, calciatore di proprietà della Juventus, che nelle stagioni precedenti aveva militato nel campionato di Serie B con le maglie di Pescara e Virtus Entella. Bottino realizzativo non degno di nota per l'italobrasiliano nato a Macaè (Brasile). Brunori disputa la sua miglior stagione in carriera nel campionato di Serie C 2018-2019, quando con la maglia dell'Arezzo realizza complessivamente 17 gol tra regular season e playoff promozione. Palermo può essere la svolta della vita, l'occasione del riscatto. Sarà una stagione da incorniciare per Brunori che sfornerà ben 29 gol tra campionato (25) e playoff (4). Numeri che faranno guadagnare all'attaccante di proprietà della Juventus la vetta della classifica marcatori ed il primato di miglior realizzatore dell'intera Lega Pro, oltre ad essere l'attaccante italiano ad aver realizzato più gol nel 2022, superando anche centravanti del calibro di Ciro Immobile. La Serie B conquistata dal Palermo è certamente passata dalle reti messe a segno dall'attaccante italobrasiliano. Tornato alla Juventus per fine prestito, il bomber non ha mai vacillato nell'esprimere la sua preferenza: restare in Sicilia.

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