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Palermo, Gyasi: “Ora ci sono i Mondiali e spero di meritarmi la convocazione, tutto passa dal Palermo”
Emanuel Gyasi, esterno del Palermo, ha rilasciato qualche dichiarazione al Corriere dello Sport:
Gyasi, lei è nato a Palermo ma non ci ha mai davvero vissuto.
«Ci sono rimasto pochi anni, quando ero piccolissimo, ma non ne ho ricordi. Mia madre, Charity, lavorava qui, ma presto sono andato in Ghana dai nonni e ho vissuto con loro. Quando sono tornato, mia madre si era già trasferita a Torino».
La sua crescita calcistica è italiana, ma il legame con le radici resta forte.
«Mi sento italiano per formazione, ho iniziato nelle giovanili del Torino. Ma porto dentro di me gli anni passati ad Accra (capitale del Ghana) con i miei cugini: partite infinite in strada, correndo scalzi, con una palla di cartone. Se passava un’auto, ci si fermava e si ricominciava. Eravamo felici, e non lo dimentico. Al di là della professione, contano la persona e i suoi valori. Sono sempre in contatto con i miei familiari».
Spera ancora di giocare il Mondiale con il Ghana?
«Avevo deciso di non prendere più in considerazione l’ipotesi della nazionale. Ma ora ci sono i Mondiali, siamo in corsa per la qualificazione e sono disponibile. Parlo spesso con il CT Otto Addo, ex Borussia Dortmund, e spero di meritarmi una convocazione. Tutto passa dal Palermo».
Quali sono i ricordi più forti?
«Che emozione il gol al Milan! Decisivo all’ultimo minuto di recupero a San Siro (Spezia vittorioso 2-1): incredibile. Ma il momento più bello resta la finale playoff a Frosinone nel 2020: segnai il gol vittoria, fu la prima Serie A dello Spezia».
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