Una vita al Palermo, da calciatore prima e da allenatore poi, ma anche un ricordo indelebile con la maglia del Genoa. La sfida in programma venerdì sera alle 20:30 al "Renzo Barbera" ha un sapore particolare per Ignazio Arcoleo, che ha militato con la casacca di entrambe i club, oggi appartenenti a due holding multimilionarie, da un lato City Football Group - per il Palermo - , dall'altra il Genoa di proprietà di 777 Partners. Attraverso le colonne dell'edizione odierna del quotidiano "La Repubblica - edizione Palermo", il tecnico siciliano racconta il suo vissuto da calciatore dalla Sicilia alla Liguria, tra passato e presente. Di seguito le dichiarazioni di Ignazio Arcoleo.
l'intervista
Palermo-Genoa, Arcoleo: “Mio cuore diviso a metà, le sogno in Serie A. City Group…”
"Il mio sogno? Palermo e Genoa insieme in serie A. Una giovinezza che non tornerà più, degli anni in cui ero protagonista con maglie diverse, quella col grifone e quella rosanero. Ogni tanto chiudo gli occhi e mi rivedo a Genova, oppure al “Barbera”… Perché passai al Genoa? Il Palermo aveva necessità di bilancio. Andai via con dispiacere perché avrei voluto continuare nella mia città però mi rendevo conto delle esigenze di Barbera che per me era come un padre. […]. Poi, fu lo stesso presidente a farmi tornare. Se mi piacerebbe che entrambe salissero in A, il mio cuore è metà palermitano e metà genoano. Perdonatemi se non vado oltre. Sarebbe impossibile. Troppa commozione! Blessin e Corini sono bravissimi, da top club. Il Palermo a Bari mi è piaciuto, poi si è rinnovato e ora bisognerà avere pazienza. Se da Mirri mi aspettavo qualcosa? No, non c’era alcuna promessa. Mi avevano solamente chiesto di diventare attore del rinnovamento. Partecipai al filmato con immensa disponibilità. Sono convinto che in poco tempo questa nuova proprietà riuscirà a soddisfare il desiderio, legittimo, del ritorno in A e di aspirazioni importanti".
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