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Palermo-Frosinone, Trajkovski: “Ancora non riesco a credere a quei palloni in campo”

Palermo
Il macedone torna sulla famigerata finale, oltre che sull'eliminazione dell'Italia

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Aleksandar Trajkovski, attaccante oggi in forza all'Al-Fayha in Arabia Saudita ma soprattutto ex jolly offensivo del Palermo dal 2015 al 2019, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Giornale di Sicilia in vista del big match di Serie B tra i rosanero ed il Frosinone, in programma sabato 18 febbraio alle ore 14.00 allo stadio "Renzo Barbera". Il pensiero del macedone viaggia subito sul primo ricordo, ovvero l'episodio tanto discusso nella finale di ritorno dei playoff di Serie B al "Benito Stirpe":

“Non riesco ancora a credere a quello che successe. Un casino mai visto, con i palloni che venivano gettati in campo. È stato tutto molto strano. Io volevo solo portare il Palermo in A, pensavo solo a quello. Dopo quella partita e il fallimento mi sono sentito molto triste. Adesso sono felice che ci sia una nuova società che ha portato i rosanero dove meritano. Manca l’ultimo step per la A, anche se il campionato di Serie B è molto difficile, ed io lo conosco bene". 

Sull'esperienza di ben quattro stagioni con la maglia rosanero: "È stata fin qui la più bella esperienza della mia carriera – dice – ho grandi ricordi e tanti amici che ancora sento, Palermo è sempre nel mio cuore. È la squadra in cui sono rimasto per più tempo, mi sentivo a casa, come se avessi sempre fatto parte della città".

Impossibile, infine, non ricordare la sfida playoff tra l'Italia di Roberto Mancini e la Macedonia del Nord, in cui lo stesso Trajkovski sancì l'eliminazione dagli azzurri dalla qualificazione ai Mondiali in Qatar proprio siglando una rete al "Renzo Barbera" nei minuti finali: “Nei giorni precedenti sentivo un’energia strana. Potevamo giocare ovunque e fu scelta Palermo. Pensavo: ‘può succedere di tutto’, ma ovviamente non me l’ero immaginata così, cioè che segnavo nel recupero. Abbiamo fatto la storia della Macedonia. E alla fine della partita c’erano alcuni tifosi che mi applaudivano, è stato bello tornare nel mio stadio, è stato un segno del destino”. 

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