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Palermo, Frosinone bestia nera: niente vendetta dei rosa allo “Stirpe”

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I rosanero cadono allo "Stirpe": il Frosinone porta a casa i 3 punti grazie a Moro

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"Errori, sfortuna e niente vendetta. Il Palermo punito dal Frosinone"

Titola così l'edizione odierna de "Il Giornale di Sicilia" che punta i riflettori sull'amaro ko maturato dai rosanero contro il Frosinone, nella sfida andata in scena ieri pomeriggio al "Benito Stirpe", valida per la sesta giornata del campionato di Serie B. Per la compagine di Corini, si tratta della terza sconfitta stagionale. Un risultato che, secondo il quotidiano, sarebbe potuto essere diverso con un approccio diverso del Palermo alla gara. Diverse, infatti, sono state le occasioni sprecate dai rosa: incapaci di concretizzare e di reagire, successivamente, alla rete messa a segno da Moro.

"Ma una partita il Palermo ieri pomeriggio allo stadio Stirpe l'ha vinta: quella dell'ironia. In memoria dei fattacci di quattro anni fa i circa trecento fans che hanno seguito la squadra in trasferta (e che per un tempo intero sono rimasti fuori in segno di protesta per il fermo di due ultras rosanero, bloccati ai tornelli con dei fumogeni)". I supporters del Palermo, infatti, all'inizio della ripresa hanno lanciato in campo una grossa quantità di palloncini colorati, così come accadde con i palloni nella controversa gara playoff di Serie A del 2018.

"I motivi della sconfitta - prosegue il quotidiano - vanno ricercati negli episodi ma anche nel fatto che il Frosinone è una squadra rodata e con due giocatori come Kone e Caso, rapidi e con le idee chiare, che sono un lusso per la categoria. Per un tempo la formazione allenata da Grosso, dopo avere rischiato subito per un errore di Kone (l'unico della gara) che ha lanciato a rete Brunori, su cui Turati è uscito forse anche commettendo fallo, ha pressato il Palermo. Che non è riuscito a venirne fuori. Troppo compassato Stulac, troppo preso dalla marcatura di Kone, Segre, ancora senza un ruolo in campo Saric, che ha svariato a sinistra senza uno schema che lo aiutasse."

Molto più rapido e lineare il Frosinone che è riuscito a tenere palla con rapidi scambi, sfiorando il gol dopo appena tredici minuti di gioco. Dopo la rete di Moro, il Palermo, ha provato a correre ai ripari con nuove soluzioni offensive che non hanno tuttavia sortito subito gli effetti sperati.

"Il Palermo s'è dovuto sbilanciare in cerca del pari ed ha offerto spazi ai giallazzurri che, che in pochi minuti si sono resi tre volte pericolosi. Al 13', Garritano ha calciato al volo impegnando Pigliacelli; al 15', Moro ha colpito di testa sul cross Sampirisi sfiorando il palo e al 17', Caso ha colpito il palo alla sinistra del portiere rosa con un bel tiro a girare da sinistra. Il Palermo ha rischiato di crollare mentalmente, poi Corini ha cambiato tutto passando al 4-2- 3-1 con Soleri dietro Brunori e Floriano a destra".

Un modulo non ancora congeniale alla squadra, ma grazie al quale i rosanero sono riusciti a rendersi pericolosi anche in virtù dell'entrata di Floriano. 

"La gara è cambiata, per qualche invenzione di Floriano ma soprattutto perché Di Mariano ha capito che in questo gruppo deve essere lui il trascinatore. Al 27', il palermitano ha colpito bene su invito di Floriano e Turati ha Naspinto, al 32' sempre Di Mariano ha calciato forte dalla linea dei venti metri e il portiere di casa ha respinto ancora, al 42' ha offerto da sinistra un grande assist per Segre che arrivava in corsa, il colpo di testa a botta sicura è finito di poco fuori".

Una sconfitta che rimette in discussione assetto tattico, ma non solo. "Floriano, per esempio, ha portato un po' di imprevedibilità negli attacchi rosa, Sala ha consentito a Di Mariano di giocare più avanzato. Insomma, in questo cantiere aperto chiamato Palermo, Corini ha ancora tante opzioni da verificare". In tal senso la sosta e il ritiro a Manchester alle porte potranno risultare decisive per i rosanero, ancora in cerca di un'identità.

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