Saranno giorni di fuoco per il Palermo.
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Palermo, due cordate e un investitore dalla Svizzera: il bivio di Maurizio Zamparini…
Regna l'incertezza su chi prenderà in futuro il comando del club di Via del Fante: non mancano le ipotesi, ma ad oggi sembrano ancora destinate a rimanere tali. Due gruppi interessati ed un investitore pronto ad immettere capitali divenendo a...
Mentre il tecnico Bruno Tedino prepara i suoi uomini per il match d'esordio in campionato contro la Salernitana, che andrà in scena sabato alle 0re 18.00 allo Stadio Arechi, la situazione intorno ai vertici della società rimane circondata da un alone di mistero e di incertezza. Ieri un giorno burrascoso per la dirigenza rosanero, che ha visto come epicentro la ratifica delle dimissioni del presidente Giovanni Giammarva e la nomina (temporanea) di Daniela De Angeli, che ricoprirà il ruolo in questo periodo di transizione verso una possibile nuova proprietà. La sua figura comunque rappresenta un elemento di stabilità vista la sua presenza nel cda dal lontano dicembre del 2002, data in cui anche Maurizio Zamparini entrava nella dirigenza del club di Via del Fante.
Nel frattempo, il patron del Palermo continua le trattative che potrebbero portare alla definitiva cessione del club o all'ingresso di nuovo investitori. Sarebbero ben tre le alternative a disposizione del numero uno della società, come da lui stesso confermato nel corso di questi ultimi ma comunque caldissimi giorni d'estate. Il primo volto che potrebbe rilevare in toto le azioni del club siciliano è quello ormai noto di Raffaele Follieri, trattativa emersa prepotentemente in ottica mediatica un paio di settimane fa. Fino a questo momento però mancano le conferme e le certezze in merito a garanzie e requisiti richiesti dal patron per avviare formalmente una negoziazione, tanto che Zamparini, come riportato dall'edizione odierna del Giornale di Sicilia, ha iniziato ad esprimere dubbi sulla reale ed effettiva consistenza della disponibilità finanziaria del gruppo che fa capo all'imprenditore foggiano, il quale "per ora è come Baccaglini". Un commento aspro a firma proprio Maurizio Zamparini che porta sicuramente numerose riflessioni con sé, dal momento che Follieri avrebbe già depositato una lettera di visibilità fondi che attesterebbe un deposito da 40 milioni presso una banca di levatura e comprovata autorevolezza internazionale : un gesto che però il patron non ritiene degno di nota, dal momento che a suo avviso al momento "Follieri ha depositato un foglio di carta", e niente più.
Mentre dunque si aspettano ulteriori e approfondite verifiche in merito alle garanzie fin qui presentate dall'imprenditore foggiano, prende forza l'idea della cordata americana, che, a detta di Zamparini, dovrebbe essere "l'indirizzo più sicuro", ma con cui la trattativa risulta in data odierna ancora bloccata: "Gli americani discutono con me, con un rappresentante di alto livello, braccio destro dell’emiro del Kuwait per quattro anni oltre che di diverse banche americane. Sta lavorando con entusiasmo per cercare di portare investitori che facciano di Palermo un progetto, quello di costruire in cinque anni uno stadio, un centro sportivo e di portare la squadra in Serie A ad un certo livello. Richiede investimenti, ma dà anche un ritorno importante".
Tuttavia, alla fine, la strada più sicura e più facile da percorrere sarebbe quella che porterebbe all'inserimento nella dirigenza di Antonio Ponte, che viene già considerato ormai dal patron come un "suo collaboratore" e che potrebbe dare un scossa fondamentale in quel processo tanto ambito di "ristrutturazione finanziaria". E' da ormai oltre un mese che il patron è in contatto con l’ex presidente di Siena e Carrarese, nonché proprietario del fondoRaifin, per mezzo del quale starebbe portando avanti il proprio piano di ingresso nel Palermo. E' questa la via che per Zamparini sarebbe non soltanto la più facile da percorrere, ma anche quella che porterebbe maggiore sicurezza: "Ponte lavorerà con me qualora non dovessero arrivare risultati dalle altre due cordate". L'idea, per concludere, sarebbe quella di non cedere il 100% delle azioni del club, ma soltanto di una parte del pacchetto azionario: "Al momento non do una valutazione, se oggi qualcuno volesse entrare con 20 o 15 milioni mi andrebbe bene lo stesso. Loro mettono i soldi e io sono dentro al cinquanta per cento. L’importante è che abbiano programmi futuri per il club".
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